Le 14 Leggi Universali che regolano la vita…

e semplice tecnica per affrontare le paure

Credo che tutti abbiano sentito parlare di alcune di queste leggi, ma solo di alcune , senza poter quindi avere una visione d’insieme dei principi, delle forze che intervengono nelle nostre vite e soprattutto della loro concatenazione. Negli anni ne ho trovata qualcuna in una disciplina o in un libro, mentre le altre venivano fuori dai molti confronti che ho avuto il piacere di svolgere. L’autrice Lianka Trozzi, nel suo libro “Le 14 Leggi Universali”, ci ricorda che sono:

 Legge della Conoscenza – Legge di Causa e Effetto – Legge dell’Equilibrio – Legge di Polarità – Legge del Riflesso – Legge del Paradosso – Legge dell’Amore – Legge del Nome – Legge del Karma– Legge dell’Abbondanza – Legge di Attrazione -Legge della Sfida– Legge del Tre – Legge dell’Unità

Sono “tantine” da tenere sempre presenti, per non parlare delle loro sfumature, ma già le spiegazioni aiutano a far luce sui nostri sospesi…Forse la legge della Sfida in modo particolare, ma ognuno ha il suo vissuto. Pure il concetto di Karma viene ampliato in modo interessante. Avrei voluto farvi almeno un breve riassunto su questi argomenti così pregnanti, ma perdonatemi, questo caldo umido mi mette a dura prova e allora vi rimando a chi ha girato 2 video in merito: https://www.youtube.com/watch?v=UaP5rhxIuwg

https://www.youtube.com/watch?v=RSx3EsOYt2M

Le spiegazioni sono divise in 2 parti e invito a prestare particolare attenzione alle sfumature. Mi permetto di aggiungere una piccola tecnica per quanto riguarda l’importanza e l’uso dei NOMI, non contemplato nei video . Se qualcosa vi spaventa o vi sembra impossibile affrontarla, perché nemmeno voi comprendete bene di cosa si tratti…Date un nomignolo ridicolo alla situazione o alla paura che vi blocca. Quando l’energia misteriosa e oscura viene bollata, perde un po’ del suo potere su di noi. Se chiamiamo ad esempio il terrore del buio: “sbirulino” o qualsiasi altra cosa buffa o assurda ci venga in mente, ridimensioniamo subito la paura e ci prendiamo meno sul serio, lasciando spazio alla leggerezza. Ovviamente comprendere appieno le 14 leggi (soprattutto le loro interazioni), richiede uno studio lungo e approfondito quanto la vita, ma come dico sempre a me stessa: “Da qualche parte bisogna pur iniziare“. Buona visione e vi prometto che col calo delle temperature sarò più efficiente.

La nostra Avventura nel Labirinto più grande del mondo di Franco Maria Ricci

Non puoi ritrovarti se prima non ti perdi…

      Da secoli viene suggerito di percorrere un labirinto per sviluppare nuove sinapsi mentali, per trovare soluzioni nuove a problemi vecchi e per elaborare, su un piano più consapevole, i meccanismi in cui ci imbattiamo nella vita quotidiana. Si cammina, talvolta alla cieca, proprio come in questi viali apparentemente tutti identici, grazie anche all’effetto della mono vegetazione (sempre e soltanto bambù) e ci si illude d’aver guadagnato l’uscita da questo dedalo infinito di viali (sette ettari), solo per accorgersi che si sta tornando al punto di partenza. Impossibile vedere la propria “posizione” dall’alto (proprio come quando siamo troppo coinvolti a livello emotivo) perché la vegetazione è alta almeno tre metri. Il caldo umido a Fontanellato, Parma, dove si trova la fondazione Franco Maria Ricci, non aiuta e dopo un’oretta di cammino, sebbene si scherzasse, domenica, assieme ai nostri soci, la voglia di uscirne aumentava sempre più. Ogni tanto incontravamo chi si era perso, ognuno aveva la propria idea su dove bisognasse passare; i cartelli lungo il percorso sembravano aiutare moltissimo gli uomini, che si pregiano d’aver un grande senso d’orientamento innato; ma nulla era così facile come sembrava… Le donne, vinte dalla stanchezza, hanno seguito di gran carriera dei bambini che avevano un programma sul cellulare che indicava la via d’uscita. Per loro è stato solo un gioco veloce, come è giusto che sia a quella età, ma forse hanno perso parecchie possibilità. Molto diversa, questa esperienza, rispetto al seminario che avevamo seguito sul labirinto, dove si camminava su un telo che riproduceva quello famosissimo di Chartres. Lì si vedeva benissimo l’uscita e, in caso di panico, bastavano pochi passi per venire fuori “dall’intricato intreccio”. Nel labirinto a Fontanellato, voluto dal famoso editore di libri di gran pregio, Franco Maria Ricci, la situazione è più totalizzante, rimanendo sempre abbastanza sicura. L’editore promise la realizzazione di questa opera faraonica (con tanto di piramide centrale) al suo amico Borges, che più volte si avvalse dell’allegoria del labirinto nei suoi racconti. All’ingresso forniscono un adesivo con un numero di telefono da chiamare nel caso ci si perdesse, gesto molto rassicurante. Peccato che abbiamo scoperto che nel labirinto non avevamo campo… Chissà: forse uno scherzetto voluto dall’eccentrico Franco Maria Ricci? La cultura ha davvero spinto l’editore ad andare oltre, d’altronde quale altro scopo importante dovrebbe avere la conoscenza? Poter poi visitare la sua vasta collezione d’arte e di libri è un’altra esperienza stimolante. Tra le splendide opere e libri da capogiro ( come la prima edizione dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert (1751 – 1780 primo compendio “pratico” del sapere universale, di cui ho diverse stampe originali) abbondano i “memento mori” e, tra questi, un quadro girevole che ci ha colpiti in maniera particolare:

      Vita o morte?   Credo che, in fin dei conti, l’uomo si ami davvero molto, perché continua a riprodurre se stesso in ogni modo. Prossima gita? Stiamo cercando un passaggio su un fuoristrada per visitare una pietra leggendaria che fa sballare le bussole di 180° e modifica i suoni…

Il link della fondazione FMR:

http://www.labirintodifrancomariaricci.it/it/labirinto/homepage-labirinto/




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