Perché le donne dovrebbero raccontare le storie dell’umanità

“ Quando un uomo parla di lavare i piatti è realismo. Quando ne scrive una donna è una sfortunata predisposizione genetica.” –

    Ho tradotto questo intervento sagace e assolutamente vero, purtroppo,  della direttrice artistica del Centro Southbank, la massima istituzione culturale Britannica : Jude Kelly . Il testo originale, assieme al video  è a questo link:

Godetevi l’interessantissimo “racconto” di questa splendida donna, le affermazioni scioccanti di uomini che dovrebbero essere colti, la squisita analisi dell’Amleto fatta da Jude e tutte le riflessioni che ne derivano. (Ho riportato ogni cosa, perfino i minuti dell’intervento) Grazie, come sempre, Gabriella Campioni per avermelo segnalato. 

Perché le donne dovrebbero raccontare le storie dell’umanità

 0:11 Perché pensate che le storie raccontate dagli uomini siano ritenute d’importanza universale, mentre si pensa che quelle raccontate dalle donne, riguardino semplicemente le donne?

0:25 Mia Nonna lasciò la scuola quando aveva 12 anni. Ebbe 14 figli. Mia Madre lasciò la scuola all’età di 15 anni. Era una segretaria. Io mi sono laureata per diventare un regista teatrale e questo progresso è dovuto interamente al fatto che persone che non incontrerò mai, lottarono per i diritti delle donne, il diritto al voto, all’educazione e di poter progredire. E io sono determinata a fare altrettanto e ovviamente anche voi. Perché no?  –  0:52 (Applausi)

0:54 Così iniziai con il festival chiamato WOW (Women of the World – Donne del Mondo), sette anni fa e ora è diffuso in 20 nazioni attraverso i 5 continenti. E una di queste nazioni è Somaliland in Africa. Ci sono andata l’anno scorso e parte della gioia provata andandoci, mi è arrivata dalle caverne di Laas Geel. Queste caverne contengono alcuni dei dipinti rupestri più antichi del mondo. Si pensa che abbiano dai 9000 agli 11000 anni. Arte: ciò che l’umanità crea da quando si è evoluta. E’ come parliamo di noi stessi, come comprendiamo la nostra identità, come vediamo ciò che ci circonda, quel che scopriamo nel nostro prossimo grazie al significato delle nostre esistenze. A questo serve l’arte.

1:46 Guardate questa piccola foto. Penso sia una bambina piccola. Ho pensato fosse un po’ come me quando ero piccola. E ho pensato, bene, chi ha dipinto questa immagine così gioiosa e giovane? Chiesi al curatore delle caverne: “Mi parli degli uomini e delle donne che hanno dipinto queste immagini”. Mi guardò di traverso e mi rispose: “ Le donne non dipinsero queste immagini”. Io risposi: “ Beh, fu 11000 anni fa, Lei come fa a saperlo”?  –   2:14 (Risate)

2:16  Ed Egli disse: “Le donne non fanno queste cose. Gli uomini fecero questi segni. Le donne non li fanno”.

2:25 Ora, non ero affatto sorpresa , perché è un atteggiamento che ho visto da una vita, come produttore di teatro. Ci viene detto che la conoscenza Divina scende tra noi attraverso il maschile, che sia l’imam, il prete, il rabbino o l’uomo santo. Allo stesso modo, ci viene detto che il genio creativo risiede nel maschile, è il  maschile che sarà in grado di dirci realmente chi siamo, è il maschile che racconterà la storia universale per nostro conto, mentre le artiste donne parleranno soltanto delle esperienze femminili, di problemi femminili che interessano soltanto alle donne e d’interesse passeggero per gli uomini – e veramente solo ad alcuni uomini. Ed è questa convinzione che ci viene insegnata, che credo dia così tanto colore se siamo preparati a credere che le storie delle donne hanno importanza. E salvo che non siamo preparati a credere  che le storie delle donne abbiano davvero importanza, allora i diritti delle donne non hanno alcuna importanza e allora il cambiamento non può avvenire davvero.

3:37 Voglio parlarvi di 2 esempi di storie reputate d’importanza universale: “E.T.” e “Amleto”.  -3:48 (Risate)

3:51 Portai  i miei due figli, quando erano piccoli – Caroline aveva 8 anni e Roby ne aveva 5 –  a vedere “E.T.” E’ una storia fantastica di questo piccolo alieno che finisce in una famiglia Americana con una Mamma, 2 fratelli e una sorella, ma lui vuole tornare a casa. Non solo, alcuni scienziati cattivi vogliono fare esperimenti su di lui e lo stanno cercando. Allora i bambini fanno una pensata. Decidono che lo porteranno indietro alla sua navetta spaziale appena possibile e allora lo infilano nel cestino della bicicletta e si avviano. Ma sfortunatamente i cattivi li hanno individuati e li inseguono armati a sirene spiegate, creando un clima di terrore e stanno per accerchiare i bambini che non ce la faranno mai. E tutto a un tratto, magicamente, le biciclette volano per aria, sopra le nuvole, sopra la luna e salveranno “E.T.”

4:50 Mi volto per guardare i volti dei miei figli e Robby è rapito, è lì con loro, sta salvando E.T. è un bambino felice. Poi mi volto a guardare Caroline che sta piangendo tutte le sue lacrime. Le chiesi: “Che succede?” E lei rispose: “Perché non posso salvare E.T.? Perché non posso venire?” E allora tutto a un tratto realizzai che non erano bambini e bambine, ma erano maschietti – tutti maschietti. E Caroline che aveva investito così tanto in E.T., che non era invitata a salvarlo si sentì così umiliata e respinta.

5:27 Allora scrissi a Steven Spielberg…

5:29 (risate e applausi)

5:35 e dissi: “Non so se comprende l’importanza psicologica di ciò che è accaduto; lei è pronto a pagare i conti del terapista?”

5:42 Dopo vent’anni non ho ancora avuto una risposta, ma ci spero ancora. – 5:48 Risate

5:50 Ho pensato fosse interessante, perché se leggete i commenti di quel che intendeva trasmettere con E.T., dice esattamente: “Voglio che il mondo capisca che dobbiamo abbracciare il diverso.” Ma comunque non ha incluso l’idea della diversità di una ragazza, nel suo pensiero. Pensava stesse scrivendo una storia dell’intera umanità. Caroline pensava che stesse emarginando metà dell’umanità. Lui pensava di scrivere una storia sulla bontà umana, lei pensava che avesse scritto un’avventura eroica solo per i maschietti.

6:25 Ciò è comune. Gli uomini credono sia stato conferito loro il mantello della comunicazione universale, ma naturalmente come potrebbe non essere così? Scrivono partendo da esperienze maschili attraverso occhi maschili. Anche noi dobbiamo esaminarci da questo punto di vista. Dobbiamo essere pronte a ripercorrere tutti i nostri libri e film, tutte le cose favorite e dire: “In realtà, questo è scritto da un artista maschile – non un artista. Dobbiamo riconoscere che così tante storie sono scritte con una prospettiva maschile, che va bene; ma allora le donne hanno bisogno di avere il 50% di diritti per il palcoscenico, i film, i romanzi e una collocazione creativa.

7:08 Lasciatemi parlare di Amleto. “Essere o non essere, questa è la domanda”. Ma questa non è la mia domanda. La mia domanda è: Perché m’insegnarono da giovincella che questa era una quintessenza d’esempio del dilemma umano e dell’esperienza umana? E’ una storia meravigliosa, ma in realtà parla di un giovane pieno di paure che non sarebbe in grado di manifestarsi come una figura potente in un mondo maschile a meno che non tragga vendetta dall’uccisione di suo padre. Ci parla lungamente dell’opzione del suicidio, ma effettivamente la persona che veramente  si suicida, Ophelia, dopo essere stata umiliata e abusata da lui, non ha mai la possibilità di dire al pubblico i suoi sentimenti. E poi, quando ha finito con  Ophelia, ritorna a prendersela con sua madre, perché sostanzialmente ebbe l’audacia d’innamorarsi di suo zio e di godere del sesso. -8:01 Risate

8:03 E’ una grande storia, ma è la storia del conflitto maschile, del dilemma maschile  e della lotta maschile. Però mi è stato detto che questa è la storia degli esseri umani, aldilà del fatto che vi fossero appena due donne. Salvo che non rieduchi me stessa, penserò sempre che le storie delle donne hanno sempre meno importanza di quelle degli uomini. Una donna avrebbe potuto scrivere l’Amleto, ma l’avrebbe scritto diversamente e non avrebbe avuto un riconoscimento globale. Come dice la scrittrice Margaret Atwood: “ Quando un uomo parla di lavare i piatti è realismo. Quando ne scrive una donna è una sfortunata predisposizione genetica.” – 8:45 Risate

8:46 Questo non è solo un qualcosa che appartiene a quell’epoca. Voglio dire, quando ero una ragazza giovane e volevo disperatamente diventare una regista teatrale, questo è ciò che il docente maschile mi disse: “Bene, ci sono 3 donne registe in Gran Bretagna.” Disse: “Jude” “C’è Joan Knight, che è lesbica, c’è Joan Littlewood che è in pensione e c’è Buzz Goodbody, che si è appena suicidata. Allora quale di queste tre vorresti essere?” – 9: 10 Risate

9:11 Lasciando da parte gli insulti disgustosi sulle donne gay, il fatto è che voleva umiliarmi. Pensava fosse sciocco che io volessi essere una regista. Lo raccontai alla mia amica Marin Alsop, la direttrice d’orchestra e lei disse: “ O sì, beh, il mio insegnante di musica mi disse esattamente le stesse cose. Disse: “Le donne non dirigono”. Ma dopo tutti questi anni abbiamo lasciato il nostro segno; pensi : “Ma ora sarà diverso”. Temo che non sia diverso ora. L’attuale direttore del conservatorio di Parigi ha detto recentemente: “Occorre grande forza fisica per condurre una sinfonia e le donne sono troppo deboli.” – 9:49 Risate

9: 50 L’artista George Baselitz disse: “Il fatto è che le donne non possono dipingere bene – non possono dipingere molto bene.”

9:57 Lo scrittore V.S. Naipaul disse due anni fa: “ Posso leggere due paragrafi e sapere subito se è scritto da una donna, e smetto subito di leggere perché non ne vale la pena per me.”

10: 05 Reazione del pubblico: OOOO

10:08 E continua

10:11 Abbiamo trovato un modo per far sì che le donne e le giovani ragazze smettano di sentire che le loro storie non hanno importanza e che non è permesso loro di essere narratrici di storie. Perché quando tu sei convinta che non puoi rimanere al centro e parlare in nome e per conto del mondo, penserai che puoi offrire le tue opere a un piccolo gruppo selezionato. Tenderai a fare lavori più piccoli per teatri più piccoli, il tuo potere economico diminuirà, il tuo pubblico diminuirà e avrai meno credito come artista. E alla fine, diamo a questi artisti questi incredibili e prominenti spazi nel mondo perché loro sono i nostri narratori.

10:56 Ora, perché dovrebbe importarti se non sei un’artista? Supponiamo tu sia una contabile, un’imprenditrice, medico o scienziata: Dovresti curarti delle donne artiste? Assolutamente devi, perché come puoi notare a partire dalle incisioni rupestri, tutte le civiltà, l’umanità intera hanno sempre fatto affidamento sugli artisti per raccontare la storia umana, e se la storia umana è infine raccontata dagli uomini, credetemi, sarà sugli uomini.

11:28 Iniziamo un cambiamento. Facciamo un cambiamento in tutte le nostre istituzioni e non solo in occidente. Non dimentichiamoci: questo messaggio d’incapacità delle donne di detenere il genio creativo viene raccontata a ragazze e donne in Nigeria, in Cina, in Russia, in Indonesia. In tutto il mondo, alle  ragazze e alle donne  viene detto che non possono comprendere l’idea dell’ispirazione creativa. Voglio chiedervi: Voi ci credete? Voi credete che le donne possano essere dei geni creativi?

12:04 Applausi e saluti

12:09 Allora per favore procedete, supportate le artiste donne, insistete affinché le loro voci siano ascoltate, trovate delle piattaforme sulle quali le loro voci saranno pronunciate. E ricordatevi questo: in un certo senso, se dobbiamo superare questo momento in un mondo dove sappiamo che siamo ineguali, sono gli artisti che devono immaginare un mondo diverso. Faccio appello a tutti gli artisti, donne e uomini, affinché immaginino un mondo dai generi uguali. Dipingiamolo, disegniamolo, scriviamolo, filmiamolo. Se potessimo immaginarlo, allora avremmo l’energia e la resistenza per lavorare alla sua realizzazione.

12:52 Quando guardo questa ragazzina di 11.000 anni fa,  voglio sapere che questa piccola ragazza può ora ergersi in piedi e pensare che ha il pieno diritto di sognare i suoi sogni, che ha il pieno diritto di scegliere del suo destino e che può parlare in nome e per conto del mondo intero, essere riconosciuta e applaudita.

13:13 Grazie

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