Labirinto da percorrere con un dito per trovare nuove soluzioni…

Perché scervellarsi per guadagnare l’uscita di un labirinto? Perché “obbliga” la mente sia conscia, sia inconscia, a sviluppare nuove soluzioni a vecchi problemi. In molti paesi nordici, è considerato uno strumento terapeutico, addirittura per chi soffre di alcune forme di disturbi mentali e per questo, lo si trova spesso nei giardini dei centri appositi. Il labirinto incarna in maniera straordinaria, situazioni nelle quali possiamo imbatterci nella vita; riflesso forse del nostro labirinto interiore, colmo di pensieri che si intrecciano, allontanandoci sempre più da una possibile via d’uscita. L’origine di questo archetipo della mente umana è antecedente al ben noto labirinto di Cnosso. Sono state trovate raffigurazioni e tracce materiali di labirinti, in ogni angolo del mondo, ma in misura inferiore rispetto all’area del Mediterraneo. Non occorre avere un giardino immenso per poter percorrere un labirinto. Si ottengono dei benefici usando anche un solo dito per attraversarlo e potete divertirvi a farlo, con l’immagine sottostante; oppure potete stamparlo, sia per averlo sempre a portata di “mano”, sia per beneficiare maggiormente della positività di questo antico simbolo iniziatico. Esistono due modi di percorrere il labirinto: uno maschile e uno femminile. Quello “maschile” è attraversarlo come tutti sappiamo, mentre quello “femminile” consiste nel girarvi attorno, in senso orario o antiorario, per almeno volte nella direzione scelta. Nulla vieta di fare lo stesso al contrario, anzi è consigliabile. La differenza tra i due metodi, almeno secondo me, è immensa. Fu questa la sensazione provata, confrontando le due modalità, su una riproduzione esatta del celeberrimo labirinto di Chartres. E’ inoltre molto probabile, che ogni volta che vi divertirete a cercare la via d’uscita, seppur con un dito, su questo mini labirinto, la vostra mente potrà esplorare se stessa…Pronti? Proviamo anche solo per gioco, senza aspettative e senza sentire l’obbligo di dover arrivare subito all’uscita. Ogni tanto è bello perdersi per poi ritrovarsi…

Come diventare più intelligenti? Qualche spunto

   Perché diventare più intelligenti? Si potrebbe elencare tutta una serie di motivi plausibili, dal riuscire a trovare più facilmente delle soluzioni ai problemi, al vivere meno faticosamente; ma sebbene siano le risposte più comunemente accettate, mortificano, in realtà la vera importanza dell’intelligenza umana. Siamo nati per cogliere quanto più possibile di questo incredibile viaggio,  per arricchirci fino al punto di poter accedere a una profonda serenità d’animo e l’intelletto è uno dei principali mezzi che abbiamo per riuscirvi. Si possono sviluppare le diverse forme d’intelligenza (qualcuno arriva a dire che siano di 36 forme diverse) ed è importantissimo cercare di coltivarne quante più possibili per un accrescimento armonico. Quella emotiva è fondamentale, perché una grande mente che non poggia su un grande cuore è forse più pericoloso di un gran cuore che non ragiona… Vediamo cosa possiamo fare di concreto per aumentare le nostre sinapsi mentali: 

  1. Assaggiare cibi e bevande mai provate prima – il nostro organismo svilupperà immediatamente nuove sensazioni e processi neurali
  2. Praticare un’attività manuale – stimolare l’intelligenza del corpo aiuta a coordinare meglio anche i pensieri, oltre a dare un maggior equilibrio di base
  3. Osservare il concatenamento degli eventi, sia della propria vita sia di tutto ciò che ci circonda – questo innesca una serie infinita di sillogismi e di domande a cui cercheremo delle risposte
  4. Viaggiare, confrontarsi con altre culture, con altri punti di vista – oltre a colmarci di stupore di fronte alle infinite possibilità, ci dà un “mondo” di spunti nuovi da elaborare che possono persino scardinare dei nostri limiti
  5. Ascoltare senza giudicare-ascoltare gli altri con la massima apertura (ciò non esclude un giusto senso critico), ascoltare se stessi con la stessa disponibilità, i racconti di vita con la consapevolezza che si sta ricevendo un regalo di cui usufruiremo al momento giusto
  6. Imporsi di fare qualcosa di diverso o di fare qualcosa in maniera diversa il più spesso possibile – Sembra una sfida e forse lo è, ma i benefici sono incredibili. Provate solo a fare il solito tratto di strada al contrario…
  7. Cercare d’imparare qualcosa di nuovo ogni giorno – una parola, una ricetta, una corrente filosofica affinché i “vecchi” pensieri possano interagire alla luce di nuove conoscenze
  8. Concedersi la possibilità di provare nuove emozioni positive- le emozioni sono potentissimi e veloci mezzi d’evoluzione. A volte basta guardare un film o leggere un libro…
  9. Un metodo antico è quello di percorrere un labirinto- aiuta a creare dei nuovi binari mentali. Se avete un giardino potete anche crearne uno, eccovi il link dove troverete le istruzioni, ma potete anche copiarne uno su un foglio e percorrerlo con un dito: https://www.wikihow.it/Disegnare-un-Labirinto
  10. Praticare la meditazione, nelle sue diverse forme – permette alla mente di accedere a stati di coscienza a cui solitamente non arriviamo. In alcuni stati del Sud America la giornata scolastica inizia con 10 minuti di meditazione. In rete troverete migliaia di meditazioni guidate (consigliabili ai neofiti soprattutto).
  11. Permanere nella certezza che in realtà non abbiamo limiti d’intelligenza, che possiamo sviluppare continuamente nuove risorse e qualità, possiamo cambiare, migliorarci fino all’ultimo respiro della nostra vita

La nostra Avventura nel Labirinto più grande del mondo di Franco Maria Ricci

Non puoi ritrovarti se prima non ti perdi…

      Da secoli viene suggerito di percorrere un labirinto per sviluppare nuove sinapsi mentali, per trovare soluzioni nuove a problemi vecchi e per elaborare, su un piano più consapevole, i meccanismi in cui ci imbattiamo nella vita quotidiana. Si cammina, talvolta alla cieca, proprio come in questi viali apparentemente tutti identici, grazie anche all’effetto della mono vegetazione (sempre e soltanto bambù) e ci si illude d’aver guadagnato l’uscita da questo dedalo infinito di viali (sette ettari), solo per accorgersi che si sta tornando al punto di partenza. Impossibile vedere la propria “posizione” dall’alto (proprio come quando siamo troppo coinvolti a livello emotivo) perché la vegetazione è alta almeno tre metri. Il caldo umido a Fontanellato, Parma, dove si trova la fondazione Franco Maria Ricci, non aiuta e dopo un’oretta di cammino, sebbene si scherzasse, domenica, assieme ai nostri soci, la voglia di uscirne aumentava sempre più. Ogni tanto incontravamo chi si era perso, ognuno aveva la propria idea su dove bisognasse passare; i cartelli lungo il percorso sembravano aiutare moltissimo gli uomini, che si pregiano d’aver un grande senso d’orientamento innato; ma nulla era così facile come sembrava… Le donne, vinte dalla stanchezza, hanno seguito di gran carriera dei bambini che avevano un programma sul cellulare che indicava la via d’uscita. Per loro è stato solo un gioco veloce, come è giusto che sia a quella età, ma forse hanno perso parecchie possibilità. Molto diversa, questa esperienza, rispetto al seminario che avevamo seguito sul labirinto, dove si camminava su un telo che riproduceva quello famosissimo di Chartres. Lì si vedeva benissimo l’uscita e, in caso di panico, bastavano pochi passi per venire fuori “dall’intricato intreccio”. Nel labirinto a Fontanellato, voluto dal famoso editore di libri di gran pregio, Franco Maria Ricci, la situazione è più totalizzante, rimanendo sempre abbastanza sicura. L’editore promise la realizzazione di questa opera faraonica (con tanto di piramide centrale) al suo amico Borges, che più volte si avvalse dell’allegoria del labirinto nei suoi racconti. All’ingresso forniscono un adesivo con un numero di telefono da chiamare nel caso ci si perdesse, gesto molto rassicurante. Peccato che abbiamo scoperto che nel labirinto non avevamo campo… Chissà: forse uno scherzetto voluto dall’eccentrico Franco Maria Ricci? La cultura ha davvero spinto l’editore ad andare oltre, d’altronde quale altro scopo importante dovrebbe avere la conoscenza? Poter poi visitare la sua vasta collezione d’arte e di libri è un’altra esperienza stimolante. Tra le splendide opere e libri da capogiro ( come la prima edizione dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert (1751 – 1780 primo compendio “pratico” del sapere universale, di cui ho diverse stampe originali) abbondano i “memento mori” e, tra questi, un quadro girevole che ci ha colpiti in maniera particolare:

      Vita o morte?   Credo che, in fin dei conti, l’uomo si ami davvero molto, perché continua a riprodurre se stesso in ogni modo. Prossima gita? Stiamo cercando un passaggio su un fuoristrada per visitare una pietra leggendaria che fa sballare le bussole di 180° e modifica i suoni…

Il link della fondazione FMR:

http://www.labirintodifrancomariaricci.it/it/labirinto/homepage-labirinto/

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