Rivolgiamoci al vero Babbo Natale turco…



Non stupisce che il Santo, San Nicola, che ancor oggi ispira nei nostri cuori la dolcezza e la generosità verso i bambini, soprattutto sotto Natale, provenga dall’Anatolia. E’ un luogo incantato che ho avuto la fortuna di visitare, con i suoi tanti monasteri scavati in montagne di tufo e uno dei primi posti dove gli apostoli hanno voluto portare il nuovo messaggio d’amore (in contrasto se si vuole, con i dictat del vecchio testamento). L’allora Vescovo Myra (oggi Demre in Turchia) ritrovò e riportò in vita 5 bambini rapiti e uccisi da un oste. San Nicola (Santa Claus – deriva Sinterklass nome olandese di San Nicola) è davvero un santo ecumenico, trasversale, poiché protegge i bambini, le prostitute, i detenuti, gli avvocati, prestatori di pegno, arcieri, marinai, mercanti e i farmacisti. E’ inoltre il patrono di Bari, di Amsterdam e della Russia. I suoi resti mortali sono stati trafugati più volte e oggi sono religiosamente custoditi come reliquie in varie parti d’Europa, tra cui la basilica di San Nicola a Bari, al Lido di Venezia e a Rimini. L’amore di quest’anima è ancora talmente potente da toccare tutt’oggi il cuore di mezzo mondo, spingere 13000 impiegati postali canadesi a rispondere, fuori dall’orario di lavoro alle lettere di tutti i bambini e “creare” un disguido, che oggi permette al mondo intero di seguire le sue tracce la notte di Natale. Vi riporto l’episodio direttamente da wikipedia : “Nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti, distribuì ai bambini il fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia. Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea, che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD (North American Aerospace Defense Command). Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell’errore e disse loro che sui radar c’erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord.Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile sul sito web del comando della difesa aerea[23]. Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi.Sono anche disponibili alcuni siti web che seguono Babbo Natale tutto l’anno, mostrando le attività che si svolgono presso la sua fabbrica di giocattoli. In molti casi sono pubblicati anche indirizzi e-mail a cui inviare una versione più moderna delle letterine cartacee a Babbo Natale.”

L’intera storia di Babbo Natale (Nonno Inverno per i russi e tanti, tantissimi altri suoi nomi nel mondo) è ben più ampia e complessa. Ma, la cosa meravigliosa e commovente è che ognuno di noi, in qualche modo, partecipa ad alimentare la sua presenza, il suo amore, almeno sotto le feste. Chi non ha mai detto a un bambino, consegnandoli un regalo: “Babbo Natale mi ha pregato di dartelo?” Con la venuta del Cristianesimo è nata l’usanza di porgere doni al bambino Gesù e alla parte divina in ciascuno di noi. Babbo Natale, incarna un nostro bisogno più antico, ancestrale di ricevere amore e doni da un Padre, un Babbo, un Nonno e alla nostra gioia di veder sorridere i piccoli. Cibiamo il nostro bambino interiore, lasciando una carota per le renne, sul davanzale o sul caminetto, ci farà solo del bene! Rivolgiamoci allo spirito potente di questo archetipo collettivo e sicuramente, almeno un po’ d’amore in più arriverà nelle nostre vite. Buon Natale a tutti! Ogni Bene!

Se volete approfondire altri dettagli sulla storia di Babbo Natale: https://it.wikipedia.org/wiki/Babbo_Natale


Chiamatemi Befana, ne sarò fiera!

     Tutti sanno che la Befana arriva per l’Epifania, chiamata anche Teofania, la manifestazione al mondo del Figlio di Dio, del DIVINO, la dodicesima notte sacra secondo molte antiche tradizioni. Perfino il sommo Shakespeare scrisse : La Festa della Dodicesima Notte – e lo portò in scena proprio il 6 gennaio nel lontano 1601 a Londra. Quel che è più complicato individuare è l’origine precisa di questa figura, oggi quasi disprezzata, perché pare provenire da diverse culture, quasi in simultanea. Nelle antiche usanze agricole, questa notte si celebrava la morte e la rinascita della natura. Madre Natura esausta per aver donato tutta la sua energia durante l’anno, assume le sembianze di una vecchia strega che vola in cielo, pronta ad affrontare il fuoco della trasformazione, per risorgere dalle sue ceneri, simboleggiando la ciclicità della natura. Non è un caso che la Befana porti anche il carbone. E’ un invito simbolico alla purificazione, alla trasformazione. Secondo molti, queste notti sono anche un momento di doveroso silenzio, in cui occorre rivedere la comunicazione di ciò che veramente desideriamo esprimere di noi stessi. L’usanza del carbone può anche derivare dall’usanza nordica del ceppo natalizio, che deve durare 12 notti, di cui rimangono le ceneri, sacre anch’esse, che così vengono sparse nella Terra per favorire nuova vita.  Gli antichi Romani in questo periodo onoravano il dio GIANO (da cui Gennaio) protettore dei nuovi inizi e passaggi, la dea Strenia (da cui strenna) e la dea DIANA. La bellissima dea della Caccia, era associata anche alla fecondità della terra e agli effetti lunari. Veniva talvolta raffigurata in volo tra le stelle, accanto agli animali e armata di freccia. In Germania la dea diviene Frau Holle (vedi le fiabe dei Fratelli Grimm). Nel Sud della Germania viene chiamata Frau Berchta o Perchta , la “splendente”, guardiana del mondo animale venerata in queste notti,  che può apparire sia come una bellissima giovane, sia come un’anziana. Chi di voi non ha mai sentito la leggenda secondo cui gli animali parlano la notte di Natale? E’ la notte in cui possono lamentarsi con Gesù Bambino se non vengono trattati bene. Come altre usanze popolari invece, affermano che sono le notti in cui le anime del purgatorio si presentano chiedendo preghiere; da qui il timore delle notti infernali, in cui occorreva proteggersi incensando e purificando. Nomino ancora le 12 Notti Sante secondo Steiner, il padre dell’Antroposofia e vi segnalo il link dove troverete tutto il “lavoro” che suggerisce di fare: http://www.visionealchemica.com/le-12-notti-pagane-cristiane-sante-secondo-rudolf-steiner/ Tutti simboli di purificazione, di evoluzione e  di trasformazione, che possiamo attuare, se lo desideriamo, durante queste 12 notti sacre; che conducono a una manifestazione epurata, nuova, rigenerata e nel giorno dell’Epifania,  è Lei, la nostra BEFANA,  a simboleggiare tutto questo processo evolutivo! Chiamateci pure Befane, ne saremo fiere!!! 

Vi rimando all’articolo su come approfittare dell’energia trasformatrice potente delle 12 notti sacre tra Natale e l’Epifania: https://www.associazioneculturalerespiromentale.eu/2017/11/30/le-notti-magiche-da-natale-allepifania-come-approfittare-della-loro-forza/




Le diverse simbologie della Corona d’Avvento

Ogni candela ha un significato preciso

  •  La Corona d’Avvento è un semplice, ma profondo gesto di preparazione al Natale sotto diversi aspetti. L’usanza nacque in Germania nell’ottocento, ma la sua simbologia è ben più antica. La ghirlanda, il cerchio rappresenta l’eternità, senza inizio…Senza fine e la vittoria.  Da secoli il cerchio di fuoco protegge da ogni forma di oscurità. I rami di sempreverdi richiamano la speranza. Sebbene vediamo spesso 4 candele rosse, la tradizione indica 3 candele viola, una rosa e a volte, anche una candela bianca centrale. Ogni candela ha un significato preciso:
  • La prima domenica d’Avvento (quest’anno il 2 dicembre) si accende una candela viola, detta “del Profeta”, per ricordare le profezie della venuta del Messia
  • La seconda domenica la candela, sempre viola, è “di Betlemme” a ricordo del luogo di nascita di Gesù
  • La terza domenica si accende una candela rosa (anche i paramenti sacri in quest’occasione possono essere rosa) detta “dei pastori”, i primi che videro e adorarono il Messia
  • La quarta domenica si accende la candela viola  “degli angeli” i primi “anghelos” (messaggeri) che annunciarono al mondo la nascita di Gesù                                                                              La scelta dei colori non è affatto casuale. Il viola è il colore della purificazione e della trasmutazione, mentre il rosa è quello dell’amore universale. Alcuni inseriscono anche una candela bianca centrale,che si accende il giorno di Natale, per ricordare che la nascita di Gesù è un dono di Luce al mondo.     Secondo altre usanze le 4 candele simboleggiano: la Speranza, la Pace, la Gioia e l’Amore. Questo cerchio di fiamme viola, rosa e bianco, ci accompagnano in un percorso di trasmutazione e di rinascita. Che ognuno di noi possa “venire” alla luce della consapevolezza della sua divinità…

Artaban, il Quarto Re Magio arrivato senza doni e la Befana

Si prostra davanti al Bambino e racconta a Maria e a Giuseppe, tutte le sue disavventure. Maria dopo averlo ascoltato, gli pose Gesù tra le braccia.

quarto re   Un intreccio incredibile di cenni biblici, leggende e tradizioni popolari, avvolgono le figure iniziatiche dei Re Magi e della nostra cara Befana. Solo il vangelo di Matteo nomina l’arriva dei Magi da Oriente, senza indicare quanti fossero. Si deduce che fossero tre, per i doni che portarono: oro, incenso e mirra. Si pensa che non fossero Re, ma astrologi, che giunti a Gerusalemme chiesero: “Dov’è il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo.” Re, astrologi, o sacerdoti che fossero, cercavano il Divino seguendo le indicazioni del Cielo. Riporto uno stralcio di un’omelia di Benedetto XVI : ” …erano probabilmente dei sapienti che scrutavano il cielo, ma non per cercare di “leggere” negli astri il futuro, eventualmente per ricavarne un guadagno; erano piuttosto uomini “in ricerca” di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita. Erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la “firma” di Dio, una firma che l’uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare».  http://www.famigliacristiana.it/articolo/epifania-quegli-astrologi-simbolo-di-chi-cerca-dio.aspx     Altri racconti narrano di un quarto Re Magio, Arbatan, che ai nostri occhi può sembrare il più meritevole di tutti. Pare fosse un Re Persiano, partito con tre perle straordinarie da donare al Figlio di Dio, solo che lungo il cammino, s’imbatte in persone bisognose e per aiutarle, regala ogni volta una delle sue perle, giungendo davanti a Gesù a mani vuote. Si prostra davanti al Bambino e racconta a Maria e a Giuseppe, tutte le sue disavventure. Maria dopo averlo ascoltato, gli pose Gesù tra le braccia. Forse è il Re Magio più importante da mettere nei nostri presepi. E’ un racconto molto bello da leggere ai bambini e pure ai meno piccoli: http://www.santiangelicustodi.mo.it/il-quarto-re-magio.html   E la Befana? Pare che i Re Magi le chiesero di aiutarli a trovare Gesù, ma lei titubò, forse per l’emozione. Subito dopo si pentì d’aver esitato e preparò dei dolci da portare al Bambino, solo che non trovò più i Re Magi. Decise allora che avrebbe portato dolci a tutti i piccoli finché non avrebbe trovato Gesù bambino. Ancora oggi dispensa dolcezza a tutti i pargoli, perché in ognuno di essi cerca il Divino. Che questa EPIFANIA sia davvero una manifestazione della nostra Luce interiore…Quella Luce che ci indica la strada da percorrere e che ci aiuta a cogliere le “Firme di Dio”.

Storia della Befana:

https://www.associazioneculturalerespiromentale.eu/2019/01/02/chiamatemi-befana-ne-saro-fiera/

Buon Natale cari lettori, eccovi tutte le piante di buon auspicio!

L’energia positiva di queste piante contribuiranno a rendere ancor più liete le feste. Quando non li abbiamo in casa, anche solo visualizzarne l’immagine, innesca qualcosa di positivo in noi. Iniziamo dalla Stella di Natale, stella di natale altrimenti nota come Poinsettia  (Euphorbia Pulcherrima che significa euforbia bellissima – ricordatevi che è irritante, come tutte le euforbie). Si dice che questa pianta aiuti a trovare lo scopo della propria esistenza e inciti a inseguirlo, passo dopo passo. Ognuno di noi è qui per dei motivi unici, per realizzare cose impensabili e l’energia della “STELLA”, vuole ricordarcelo affinché possiamo sbocciare in tutta la nostra bellezza.

vischio   Il Vischio, una delle piante più sacre sin dall’antichità, nella lingua norrena significa: “che guarisce tutto” .Dedicato alla dea scandinava Freya, perché Odino trasformò le sue lacrime per la morte del figlio Balder (per mano del fratello Loki) nelle bellissime bacche “vischiose”, che accostate al giovane, ne permisero la resurrezione. Questa pianta le cui bacche sono tossiche, senza radici (parassita di diversi alberi tra cui la quercia, il melo, il castagno e anche le conifere) è simbolo dell’amore che vince ogni cosa, persino la morte. La leggenda dice che non può avere radici, perché è una manifestazione divina, che “scende”dal cielo per aiutarci. Non buttatelo quando si seccherà, bruciatelo assieme all’incenso per purificare la casa, propiziare l’amore e la fertilità. Il bacio sotto al vischio? Pare una promessa della dea Freya, che dal momento della resurrezione del figlio, promise un bacio a chiunque passasse sotto alla pianta benedetta.             agrifoglioL’agrifoglio in inglese viene chiamato HOLLY, un nome molto simile alla parola: HOLY che significa sacro. Nella floriterapia di Bach è considerato un catalizzatore in grado si sciogliere tutti i veleni dell’anima e aumenta l’amore cosmico, puro e incondizionato. In molte nazioni lo troviamo di fronte alla porta di casa perché allontana le negatività. Eccovi il nostro piccolo bouquet di amore, positività e incoraggiamento per il Natale e per ogni giorno delle nostre vite! Tantissimi auguri a tutti per tutto!!!

Per Natale vi porgiamo i simboli sacri di RINASCITA!!!

rinascita natività  Il significato cristiano più profondo del Natale è la possibilità per ogni anima di rinascere in Gesù, il Cristo. I regali che facciamo, sono un omaggio alla divinità che alberga nel cuore di ogni persona. Quella scintilla che i religiosi definiscono come “un’emanazione di Dio”, rimastaci impressa, nel momento in cui ci ha generati; grazie alla quale siamo in grado di compiere miracoli, ma soprattutto di poter ritrovare il nostro stato originario di spiritualità e di grandezza. Come sempre, non ci  fermeremo al significato Cristiano, seppur di una bellezza straordinaria, del Natale. Vedremo insieme il concetto fondamentale della “rinascita” in diverse religioni ed epoche storiche. Per iniziare, vi segnaliamo  questo articolo estremamente interessante: “La questione del Natale” di cui pubblichiamo uno stralcio  http://www.homolaicus.com/nt/vangeli/natale/sintesi.htm  …..”Il 25 dicembre è la data di nascita e festeggiamento di personaggi divini precedenti la comparsa di Cristo: il Dio Horus egiziano, il Dio Mitra indo-persiano, il Dio babilonese Tammuz/Yule e Shamas; sempre il 25 dicembre veniva festeggiato l’Invictus Sol Elagabalus a Emesa e il Dio Sole Dusares/Helios a Petra. In tale data viene accreditata la nascita anche di Zarathustra e Khrisna, Dioniso, Adone, Attis, , il Dio Freyr, secoli o millenni prima di Cristo. Alcune celebrazioni le troviamo nell’antichità addirittura in Messico ed in India. Basti pensare che in corrispondenza del nostro 25 dicembre, le popolazioni azteche e pre-azteche celebravano la nascita del Dio del Sole Huitzilopochtli e di Bacab nello Yucatan. Nell’Emisfero Sud invece, essendo le stagioni rovesciate e cadendo quindi il solstizio d’inverno in Giugno, vi era la Fiesta del Sol (Inti Raymi – 24 giugno) delle antiche popolazioni incaiche e pre-incaiche, festa ancor oggi celebrata in Perù e nella regione andina…”  Fa riflettere parecchio…vero?                                                         Passiamo ora alla cultura Celtica:  rinascita croce di Afsling celtico   Questo simbolo Celtico è la Croce di AFSLING ed è presente con significati simili, in molte religioni. Rappresenta il cambiamento (ovviamente inteso come rinascita). E’ particolare notare che per i Celti la vita non ha ne inizio ne fine, difatti non esistono leggende sulla creazione del mondo nella loro mitologia. L’esistenza per loro è un continuo fluire che rigenera se stessa. A questo link troverete altri simboli degni di nota : http://runelore.it/celti-celtico/nodi-intrecci-celtici.html

rinascita scarabeo Per gli Egiziani lo scarabeo  semina la sua discendenza nello sterco, simboleggiando la rinascita di uno spirito elevato dalla materia impura. https://simbolisignificato.it/simboli-geroglifici-egiziani/scarabeo-egiziano

Come il bellissimo fior di loto che affonda le sue radici nel fango (la materia greve), vive nelle fiore loto   acque torbide (simbolo delle emozioni umane più basse) ma si erge verso il sole, la Luce, dove manifesta la sua divina bellezza. https://www.greenme.it/yoga/21868-fiore-di-loto

rinascita araba fenice  Chi non conosce la famosa simbologia orientale dell’ araba fenice che rinasce dalle sue ceneri?   https://it.wikipedia.org/wiki/Fenice

rinascita cerchio della vita E arriviamo al Cerchio della Vita, il Samsara, noto anche come l’oceano della vita, che nelle religioni dell’India: Brahmanesimo, Buddismo, Induismo e Giainismo, assume una valenza diversa. La rinascita in questo mondo è fonte di dolore e si vive in una dimensione di illusione “maya”. L’asceta, la persona consapevole, tende in ogni modo a liberarsi dal suo Karma negativo, per non doversi più reincarnare su questa terra e poter proseguire la sua esistenza in una dimensione di beatitudine. Cari amici, questa è solo una brevissima introduzione ai simboli creati dagli uomini nei millenni, nel tentativo di evocare la forza necessaria a rinascere, durante la propria esistenza. Ci sarebbe da scrivere per giorni. Che ognuno possa trovare la propria rinascita nella pace, nella gioia e nella serenità… Interiore, anzitutto. BUONA RINASCITA A TUTTI dal più profondo del nostro cuore al vostro!!!

Santa Lucia 13 dicembre: La festa della LUCE che ritorna!

Trionfo della Luce nel giorno più buio

santa lucia e la festa della luce Celebriamo assieme la festa della LUCE, accendendo una candela con l’intento di illuminare il mondo, partendo dal nostro cuore. Il 13 dicembre è la data di “transizione” di Santa Lucia. L’etimologia del suo nome è molto simile a LUX  (da cui “luce”) e da secoli viene invocata a protezione degli occhi.  Rimando alla fine dell’articolo i link dove potrete approfondire la sua drammatica esistenza, perché oggi, credo sia più che mai urgente celebrare la Luce, in ogni sua forma. Nei paesi Nordici, già all’alba, fanciulle vestite di bianco, con corone di candele in testa, si sono recate nei boschi, negli ospedali, nelle chiese e in tutti i luoghi che abbisognano di essere “illuminati”, dispensando brioche allo zafferano e biscotti allo zenzero; seguite da bambini vestiti da folletti che intonano canti natalizi.  La festività di Santa Lucia cade proprio nel giorno più breve, più scuro dell’anno, proprio per segnare il ritorno della luce. In diverse province del  Nord Italia, molti bambini attendono i doni della Santa, che arriva nottetempo in groppa al suo asinello, seguita dal cocchiere Castaldo. Inutile dire quanto sia fondamentale la luce per la nostra esistenza e quanto già gli antichi, la venerassero. Come la vicissitudine di una martire di Siracusa del 304, uccisa perché osò sottrarsi alla prostituzione, abbia influenzato in maniera così importante le culture nordiche, rimane un mistero! CHE SIA LUCE PER TUTTI NOI!!!

Il primo link è per i bimbi dove potranno imparare le filastrocche e i canti dedicati alla Santa: http://www.filastrocche.it/feste/santa-lucia-storia-e-tradizioni-in-italia/    Un accenno a come viene vissuta la festività in Svezia: https://visitsweden.it/la-festa-di-santa-lucia-svezia/  Cenni storici: http://www.calitritradizioni.it/origini_festa_luce.asp

Le notti magiche da Natale all’Epifania: come “approfittare” della loro forza

  • 12 notti magiche  Le antiche tradizioni e credenze sulle notti particolarmente magiche, mistiche e propizie per la nostra evoluzione personale, che vanno dalla Vigilia di Natale fino all’Epifania, risalgono alla notte dei tempi. In realtà la data considerata un tempo più “importante” era il solstizio d’inverno, il 21 Dicembre, il momento del Sol Invictus, quando la stella è più vicina alla Terra e la sua Luce inizia a “illuminarci” maggiormente, fino a sconfiggere le tenebre. Per una particolare convenzione, il 25 dicembre divenne il giorno magico, il giorno in cui Gesù il Cristo, illumina l’umanità con la Sua venuta. Le usanze della Vigilia di Natale sono le più disparate, ma credo che la più conosciuta sia quella che è la unica notte in cui possano venire trasmessi i doni “magici” a un’altra persona considerata meritevole; quali la capacità di togliere il malocchio e le negatività in generale, assieme ai doni della divinazione e altri “poteri”.  Se volete divertirvi a curiosare su altre usanze (la più simpatica secondo me, è quella di andare a letto camminando all’indietro per conoscere il nome del nuovo amore….)  http://www.eternoulisse.it/miti_leggende/notti_magiche.html                                                                                                                  Dopo la pausa del 25 Dicembre, la sera del 26, inizia invece, un periodo ancora più magico secondo una tradizione millenaria, che ci regala  la possibilità di compiere un importante lavoro d’integrazione di TUTTE LE VIRTÙ’  dei 12 segni zodiacali. E’ molto positivo farlo, perché in realtà, ogni segno zodiacale determina un settore della nostra vita (le 12 case astrologiche del nostro tema natale)…Ma aldilà delle considerazioni astrologiche, è un processo che ci conduce a integrare virtù e archetipi profondi e positivi, per la nostra evoluzione personale. Alcune fonti  consigliano di mettere fuori, ogni sera al tramonto, una bottiglia (di vetro ovviamente) piena di acqua, alla luce lunare, chiedendo che vi venga “impressa” l’informazione positiva che quel determinato segno zodiacale apporta. Al mattino la si berrà con l’intento di assorbirne il messaggio . Siccome a Natale ci troviamo nel segno del Capricorno si parte proprio da esso, chiedendo la sua virtù: LA PROGETTUALITÀ’. Ogni sera si passa al segno successivo. Vi faccio uno stringatissimo prospetto:
  • Acquario: desiderio di conoscenza, tolleranza
  • Pesci : sensibilità, ricerca del contatto mistico
  • Ariete: iniziativa, forza
  • Toro: concretizzazione, determinazione
  • Gemelli: capacità di comunicare, intelligenza pronta e vivace
  • Cancro: protezione, senso materno
  • Leone: espressione, generosità
  • Vergine: precisione, capacità d’analisi
  • Bilancia: ricerca dell’equilibrio e del tatto
  • Scorpione: capacità di svelare la verità
  • Sagittario: il desiderio della ricerca che spinge oltre

Viene inoltre consigliato di mettere un foglio sul comodino, per annotare dei sogni particolari appena svegli. Sono indicazioni che possono guidarci a sviluppare meglio alcune nostre qualità. Non so voi, ma questo “impegno” mi sembra un ottimo modo per dare una valenza più profonda e feconda alle festività natalizie. Prima di farvi gli auguri, desidero preparare le previsioni per il nuovo anno…Spero di farlo a breve. Eccovi il link per approfondire il significato di questo importante percorso interiore…Buona Integrazione a tutti! http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=12830

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