Manuale di Psicomagia di Jodorowsky: genio e…

   Jodorowsky continua a stupirci. Sta per compiere 90 anni e pubblica il suo “Manuale” di psicomagia. Sembra quasi un lascito ufficiale all’umanità del suo particolarissimo modo d’interagire con l’inconscio. Le spiegazioni e le premesse che Jodorowsky scrive, non sono belle. Sono profondissime, colme di una conoscenza dell’umanità, che solo chi  ha vissuto appieno il dramma dell’uomo incarnato, può “maneggiare” in questo modo, oltre a essere completamente spoglie di qualsiasi velo di perbenismo o di sovrastruttura sociale…PERO’, lasciatelo dire Alejandro, almeno per la nostra cultura, suggerisci alcuni rituali  DA FUORI DI TESTA!!! Sebbene sappia che nulla è a caso in quel che scrivi, perché si basa sempre in qualche modo su una forma di conoscenza arcaica ed esoterica, spaventa il fatto che, se questo libro cade nelle mani di una persona in un momento di disperazione, potrebbe finire in guai peggiori. Per quanto ci si possa sforzare di capire che, l’atto magico DEVE sembrare quasi impossibile, per superare e ingannare i blocchi del nostro inconscio: infilare le dita nella vagina di un’amica per attingere il suo flusso mestruale, per poi spalmarselo sulla faccia, prima di uscire di casa, è davvero troppo per chiunque. Anche l’amicizia ha i suoi limiti. Cosa forse meno pressante in una cultura sudamericana o parigina, ma in Italia…Sarebbe ad ogni modo meraviglioso considerare l’amicizia un’alleanza tale, che ci lasci liberi di chiedere ai nostri amici di chiuderci in bare da morti, di aspettarci con impermeabili in luoghi pubblici per coprire le nostre nudità o di prestarci banconote da 500 euro da arrotolare sul pene e fermarle con mutande ben strette. Non so quale idea tu abbia inoltre, caro Alejandro, delle capacità di resistenza dell’organo sessuale femminile, ma con tutto ciò che ci suggerisci d’introdurvi (monete d’oro, sudore, cibo…) la vaginite dilagherà in tutte le nazioni ove giunga il tuo libro. Altri rituali invece, sembrano azzeccatissimi. Resta a noi sperare, che lo sforzo compiuto per realizzarli, convinca quella parte di noi che tutto può, a liberarci, volta per volta, dall’ennesimo trauma o convinzione limitante, che impedisce la nostra piena espressione. Certo, se tu non ci fossi, Alejandro, bisognerebbe inventarti e solo sfogliare il tuo libro (disposto in modo da costringerci a leggerlo per intero) mette di buon umore! Immaginare le facce di alcune persone di fronte a certi gesti, aumenta esponenzialmente la serotonina. Grazie per il tuo genio, grazie per la tua follia, ma soprattutto grazie per la tua autenticità.

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