Oltre a svuotare la calza della Befana il giorno dell’Epifania, della Manifestazione, esistono diverse altre usanze, tra cui, la benedizione dei gessetti; che verranno utilizzati per scrivere dietro la porta di casa una benedizione molto antica.
“Dopo aver portato al sacerdote i gessetti da far benedire, con essi si scrive sulla porta d’ingresso, o anche sulle porte interne, il nome (ma basta l’iniziale) dei tre Santi Magi, aggiungendo l’anno spezzando in due la cifra. Di solito il risultato ha una forma simile a questa, a seconda dall’anno: 20 † C † M † B † 21. La † posta fra le lettere simboleggia ovviamente Gesù Cristo, i numeri 20 e 21 indicano ovviamente l’anno, mentre le tre lettere C – M – B rappresentano le iniziali dei tre Santi Magi (in latino Caspar, Melchior e Balthasar), ma in latino significano anche Christus mansionem benedicat, ossia “Che Cristo benedica questa casa“.”
Sin dal Neolitico esisteva il culto della Dea Madre, la Grande Madre che tutto donava, con il conseguente matriarcato. Gli uomini ovviamente venivano trattati bene, perché il femminile, il vero femminile nella sua accezione più profonda, accoglie, accudisce, condivide. Regnava la pace e la solidarietà. La divinazione (tanto demonizzata in seguito dal patriarcato, ma sempre praticata in privato dai potenti), era proprio uno dei tanti modi femminili di cercare la connessione e l’armonia con il Tutto. Era la ricerca di indicazioni dall’infinita Intelligenza per migliorare la vita di tutti. Ogni manifestazione della Natura era sacra e onorata. Si conosceva il potere della Luna e di ogni corpo celeste, come si sapeva cogliere e integrare le diverse energie delle stagioni e si interagiva in perfetta armonia con esse. Ogni cultura raffigurava la Dea a modo proprio e a fondo articolo vi lascio uno, dei tantissimi link di approfondimento della storia della Grande Dea, che non ho neppure sfiorato qui. Ovviamente niente può esistere senza il suo “opposto” complementare. Il femminile da solo non può bastare per abbracciare le infinite sfumature e prove della vita. Pare che proprio di fronte a situazioni d’emergenza come le calamità naturali, il femminile cedette il potere al maschile per fronteggiarle. Da quel momento, il culto della Dea, venne frammentato in moltissime figure femminili minori con l’intento, ben riuscito purtroppo, di privarla del suo potere. Esiodo scrisse di una “stirpe aurea” che lavorava la terra in “serena tranquillità”, prima che una “stirpe inferiore” introducesse il suo dio della guerra. Altre versioni, che trovo più credibili, attestano che: ” circa cinquemila anni fa, tribù guerriere dell’Europa settentrionale e dell’Asia centrale scesero nell’Europa occidentale, nel Medio Oriente e in India. Esse invasero, conquistarono e distrussero le culture indigene della Dea madre. Fu un’epoca violenta durante la quale gli dei patriarcali rovesciarono il regno della Dea madre. Le donne vennero private della loro autorità e si trovarono progressivamente nell’impossibilità di esprimere la loro sessualità, intelligenza e autosufficienza. Il sorgere delle grandi religioni mondiali usurpò il potere del femminile trasformando ciò che una volta era sacro in tabù. L’inquisizione e la caccia alle streghe del Medioevo furono uno sforzo preordinato della Chiesa e dello Stato per eliminare le ultime vestigia dell’influenza e del potere della Dea madre. Le stime parlano di almeno 9000000 di donne che furono sistematicamente assassinate nell’arco di un periodo di trecento anni .Il Patriarcato ora regnava incontrastato.” https://blog.babycomp.it/lusurpazione-del-potere-femminile/
Si accusa il femminile di rendere le situazioni stagnanti, di mancanza di espansione, di limitare la conoscenza razionale, scientifica. La medicina che oggi conosciamo, nacque proprio dai principi attivi contenuti nelle piante che le donne medicina somministravano agli ammalati . Dobbiamo molto al maschile, nessuno lo nega, ma siamo arrivati all’eccesso e ahimè anche al peggio del potere maschile, che ci costringe a una vita alienata. Ancora oggi le donne sono considerate esseri inferiori. Possiamo sperare finalmente che la sacralità del maschile e del femminile vengano riconosciuti , per integrarci e camminare insieme verso una vera età dell’oro? https://it.wikipedia.org/wiki/Grande_Madre#:~:text=Nelle%20feste%20e%20nei%20misteri,il%20seme%20rinasce%20dalla%20terra.
Studiando altre tematiche, mi sono imbattuta nella straordinaria scoperta della Vivaxis, che mi ha entusiasmata. Purtroppo non esistono libri sull’argomento in italiano. Cos’è la Vivaxis? Per spiegarla nella maniera più semplice, posso dire che è la nostra riserva personale e unica, di energia magnetica terrestre. Si trova nel luogo dove nostra madre ha passato le ultime settimane di gravidanza e dove noi abbiamo vissuto le prime settimane della nostra vita.
Nei link di approfondimento che vi lascerò a fine articolo (potete usare il traduttore google), vedrete che l’energia della nostra vivaxis è perfino nelle nostre ossa. Qualcuno la definisce il nostro OTTAVO chakra. E’ una sorta di cordone ombelicale che interagisce continuamente con noi, ovunque ci troviamo sul pianeta, anche a migliaia di chilometri di distanza. Fu individuato da Fran Nixon negli anni 60 e anche Judy Jacka ne parla nei suo libro “The Vivaxis Connection”, dove sostiene che molte malattie inspiegabili siano dovute a una cattiva interazione con il nostro Vivaxis, oppure al bisogno di spostarlo. Se siamo nati in un luogo, che negli anni si è fortemente degradato, possiamo in uno stato meditativo, visualizzare questo cordone energetico e spostarlo in un luogo energetico molto più adatto. Anni fa m’interessai all’astrologia di rilocazione. Ovvero quel ramo dell’astrologia, che attraverso una serie di calcoli complicatissimi, perfino per me, astrologa da una vita, permette di individuare i luoghi della terra più propizi dove vivere. Consiglio spesso a chi si rivolge a me per la propria rivoluzione solare (il tema natale del proprio compleanno che influirà sull’anno a venire) di spostarsi già dal giorno prima del compleanno fino a quello seguente, sia per smuovere le energie, sia per mitigare alcuni aspetti in arrivo. Ma torniamo alla Vivaxis e come contattarla. Occorre munirsi di pendolino o di bacchette da rabdomante se preferite, a meno che non viviate ancora nella casa dove siete nati, nel qual caso, siete già nel luogo della vostra vivaxis. Mettetevi in piedi e lentamente ruotate di pochi gradi fino a quando il pendolino o le bacchette vi indicheranno la direzione dove si trova la vostra vivaxis (vedi la seconda foto). Chiedete a Madre Terra, alle vostre guide e angeli di collegarvi con la vostra vivaxis e di armonizzare il vostro rapporto con lei. Sentirete l’energia che inizia a salire dal vostro piede sinistro, fino alla mano sinistra e poi dal piede destro. Alcuni dicono che arrivi fino al plesso solare per poi uscire dalla mano destra. Il nostro interagire con la vivaxis, migliora anche l’ambiente in cui si trova e viceversa, perché tutto è collegato e unico al contempo…Quanto è straordinario questo infinito disegno della vita! Provateci vi prego, è una sensazione meravigliosa ed è un altro immenso dono di cui disponiamo!
Non stupisce che il Santo, San Nicola, che ancor oggi ispira nei nostri cuori la dolcezza e la generosità verso i bambini, soprattutto sotto Natale, provenga dall’Anatolia. E’ un luogo incantato che ho avuto la fortuna di visitare, con i suoi tanti monasteri scavati in montagne di tufo e uno dei primi posti dove gli apostoli hanno voluto portare il nuovo messaggio d’amore (in contrasto se si vuole, con i dictat del vecchio testamento). L’allora Vescovo Myra (oggi Demre in Turchia) ritrovò e riportò in vita 5 bambini rapiti e uccisi da un oste. San Nicola (Santa Claus – deriva Sinterklass nome olandese di San Nicola) è davvero un santo ecumenico, trasversale, poiché protegge i bambini, le prostitute, i detenuti, gli avvocati, prestatori di pegno, arcieri, marinai, mercanti e i farmacisti. E’ inoltre il patrono di Bari, di Amsterdam e della Russia. I suoi resti mortali sono stati trafugati più volte e oggi sono religiosamente custoditi come reliquie in varie parti d’Europa, tra cui la basilica di San Nicola a Bari, al Lido di Venezia e a Rimini. L’amore di quest’anima è ancora talmente potente da toccare tutt’oggi il cuore di mezzo mondo, spingere 13000 impiegati postali canadesi a rispondere, fuori dall’orario di lavoro alle lettere di tutti i bambini e “creare” un disguido, che oggi permette al mondo intero di seguire le sue tracce la notte di Natale. Vi riporto l’episodio direttamente da wikipedia : “Nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti, distribuì ai bambini il fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia. Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea, che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD (North American Aerospace Defense Command). Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell’errore e disse loro che sui radar c’erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord.Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile sul sito web del comando della difesa aerea[23]. Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi.Sono anche disponibili alcuni siti web che seguono Babbo Natale tutto l’anno, mostrando le attività che si svolgono presso la sua fabbrica di giocattoli. In molti casi sono pubblicati anche indirizzi e-mail a cui inviare una versione più moderna delle letterine cartacee a Babbo Natale.”
L’intera storia di Babbo Natale (Nonno Inverno per i russi e tanti, tantissimi altri suoi nomi nel mondo) è ben più ampia e complessa. Ma, la cosa meravigliosa e commovente è che ognuno di noi, in qualche modo, partecipa ad alimentare la sua presenza, il suo amore, almeno sotto le feste. Chi non ha mai detto a un bambino, consegnandoli un regalo: “Babbo Natale mi ha pregato di dartelo?” Con la venuta del Cristianesimo è nata l’usanza di porgere doni al bambino Gesù e alla parte divina in ciascuno di noi. Babbo Natale, incarna un nostro bisogno più antico, ancestrale di ricevere amore e doni da un Padre, un Babbo, un Nonno e alla nostra gioia di veder sorridere i piccoli. Cibiamo il nostro bambino interiore, lasciando una carota per le renne, sul davanzale o sul caminetto, ci farà solo del bene! Rivolgiamoci allo spirito potente di questo archetipo collettivo e sicuramente, almeno un po’ d’amore in più arriverà nelle nostre vite. Buon Natale a tutti! Ogni Bene!
Nell’attesa ringrazio ognuno di voi e vi lascio i link per le ricette tipiche, che troverete sul mio vecchio blog di cucina.
Prima o poi sbarcheranno anche cose più positive e importanti dagli Stati Uniti, come, ad esempio, la festa del Ringraziamento (Thanksgiving che letteralmente significa Dare Gratitudine). Quest’anno cade il 28 Novembre. Nell’attesa ringrazio ognuno di voi e vi lascio i link per le ricette tipiche, che troverete sul mio vecchio blog di cucina. Per concludere i festeggiamenti, assieme alle persona a voi care, godetevi anche un brindisi con un liquore innovativo nel procedimento, che spontaneamente battezzai: Coccola Nera. E’ proprio una coccola. GRAZIE di tutto, per tutto e che i nostri motivi di gratitudine aumentino in maniera esponenziale! Happy Thanksgiving!
Con decenni di ritardo, finalmente il mondo sta capendo come rimediare, almeno in parte, la devastazione perpetrata al nostro pianeta adottando la soluzione più semplice e logica: PIANTARE ALBERI! Ha avuto inizio nel 2007 la grande muraglia verde, lunga 8000 km e larga 15, che attraversando 11 paesi africani, bloccherà l’avanzamento della desertificazione, mitigherà gli effetti disastrosi del cambiamento climatico e porterà cibo agli abitanti che non saranno più costretti a migrare in massa. Stanno piantando alberi di acacia che resistono alla siccità e serbano acqua nel sottosuolo. Come ci insegnava già nel 2007 il piccolo Felix di Plant for the Planet : https://www.plant-for-the-planet.org/media/datastore/cms/media/download/2014-12-08-195808-italiano_informazioni_e_retroscena_plant-for-the-planet.pdf
ogni albero assorbe circa 3 tonnellate di CO2. Grazie al cielo anche il Kenya, l’Amazzonia, l’Indonesia e altri paesi ora portano avanti progetti di riforestazione. L’Indonesia invita i suoi abitanti a conservare i semi della frutta e di deporli nelle campagne abbandonate. Il clima indonesiano permette questo e altro, sebbene per esperienza personale ho verificato che un seme su dieci, conficcato nella terra, senza scavare, attecchisce. Come un ramo su tre, appena spezzato da un temporale, infilato per circa la metà della sua lunghezza, nel terreno, darà vita a un nuovo albero e alla gioia di vedere crescere i risultati di un nostro piccolo gesto per Madre Natura. Ricordo quando ero a Phoenix, Arizona, che gli ambientalisti chiedevano agli abitanti di lasciar crescere le “erbacce” in giardino. LA SOLA PRESENZA DI ERBACCE DETERMINAVA UN CALO TERMICO NOTTURNO DI 18° IN PIU’, una benedizione durante le estati arroventate di Phoenix. Sembra impossibile, ma le prove erano incontestabili. Un’appassionata di dendroterapia (curarsi con gli alberi) come me, non può che essere felice di poter trasmettere buone nuove simili. Siamo in ritardo di almeno 30 anni, ma finalmente l’umanità sta comprendendo quanto sono indispensabili gli alberi. Per chi non l’avesse ancora visto, lascio il link del commovente video: “L’Uomo che piantava gli alberi” https://www.youtube.com/watch?v=YIFDlYqtXDA
Un piccolo pensiero per festeggiare l’arrivo della primavera, ma soprattutto per rafforzare le presenze angeliche nelle nostre vite. Nel libro “Flower Therapy” – “I fiori degli Angeli” gli autori indicano come avvalersi al meglio dell’energie meravigliose dei fiori in generale e descrivono le proprietà di circa un’ottantina di fiori, assieme alle loro correlazioni angeliche. I fiori non solo abbelliscono la vita, ma ci curano da sempre a più livelli. La floriterapia di Bach, i fiori Californiani, le tinture madri, le tisane e la loro semplice presenza, innalza lo stato vibrazionale di un luogo o di una situazione. Non è un caso che vengano usati durante le cerimonie o i funerali. Non è sempre facile reperirli e alcuni costano anche un bel po’…Ma è sufficiente vederne l’immagine per evocarne la forza. Con pazienza ho creato un collage, scegliendo i fiori che vengono in nostro soccorso per aiutarci negli affetti, nell’autostima, nel benessere e nella nostra evoluzione personale. Gli autori si rifanno anche a conoscenze antiche. Si è sempre saputo che le rose bianche allontanano le energie negative ad esempio (non le troverete nello screen saver). Copiate liberamente l’immagine creata e inviatela agli amici con l’intento di collegarvi ancor più con gli angeli attraverso i fiori ad essi associati. Oppure se vorrete leggere il libro, createvene uno su misura per le vostre necessità del momento. Vita fiorita a tutti!
Super Luna durante l’equinozio di primavera, un’energia straordinaria che può aiutarci
Una “coincidenza” cosmica straordinaria in questi giorni, di cui possiamo avvalerci per propiziare i nostri desideri. La terza e ultima super luna di quest’anno che arriva assieme all’equinozio di primavera (momento già di per sé foriero di energie positive e di risveglio, in ogni senso). E’ uno dei momenti migliori per tirare fuori dal cassetto le nostre aspirazioni e affidarle all’astro. OCCORRE FARE ATTENZIONE ALLE DATE . Domani, 19 marzo la vigilia del plenilunio è il momento in cui la luna è al massimo della fase crescente, emana la massima luce e potenza. Per l’eterna legge dell’armonia, appena la luna raggiunge il culmine, inizia a calare. E’ la notte in cui CHIEDERE. Come? Gli innamorati di mezzo mondo, hanno sempre affidato i messaggi d’amore a lei, la Luna, quando si trovavano lontani dai loro amati. Alcune persone usano da sempre, purtroppo in malo modo, quest’energia, perché vanno contro il libero arbitrio di altri. Noi invece stilleremo un elenco dei nostri desideri RENDENDO GIA’ GRAZIE per quel che riceveremo. Molti chiedono l’intervento dell’Arcangelo Haniel, nei momenti di plenilunio. Personalmente li convoco tutti, ma ognuno deve seguire i suggerimenti del proprio cuore. Possiamo mettere fuori una bottiglia d’acqua affinché s’impregni dell’energia benefica (l’acqua di luna è anche uno straordinario fertilizzante per le piante) e le nostre creme di bellezza. Si parla anche di mettere sul balcone i cristalli, ma NON tutti armonizzano bene con le energie lunari. Sicuramente le perle e l’adularia, la pietra di luna, si potenzieranno. La mattina dopo ritiriamo tutto e beviamo un po’ d’acqua, mentre la notte successiva, il 20 marzo, plenilunio ed equinozio di primavera, bruceremo o affideremo all’acqua, quello di cui vogliamo disfarci, dolori compresi. Siccome è anche il momento dell’equinozio, possiamo salutare la primavera accendendo una candela, bruciando un pochino d’incenso e qualche erba essiccata, come la salvia che purifica (attenzione per favore)! Ammiriamola, Sorella Luna, assorbiamone i raggi, l’energia femminile e lasciamo che sciolga con la sua dolcezza, i nostri dolori, i nostri limiti…Tutto quello che ci ostacola lungo il nostro cammino verso la serenità che ogni anima merita. Grazie Sorella Luna, Grazie Angeli, Grazie Creatore, Grazie Universo per averci già aiutati! Buona Primavera, buona vita e buon tutto!
E’ PREVISTO ANCHE UN DONO PER GLI UOMINI!!! Non vogliamo mica che vi sentiate esclusi…. In quest’epoca, più che mai, il mondo abbisogna delle qualità positive del femminile. Ciascuna di noi può, grazie alla splendida iniziativa gratuita in tutto il mondo di Miranda Gray, armonizzare, benedire e risvegliare il Sacro Femminile. Ecco il link per registrarsi all’orario più adatto alle nostre possibilità durante il plenilunio del 19 febbraio. Ci si collega mentalmente e spiritualmente e avendolo già fatto l’anno scorso, posso affermare che si sente un’energia meravigliosa. L’unica condizione necessaria per le giovanissime è che abbiano già avuto il primo ciclo.E’ un grande dono da cogliere! Scusatemi Signori uomini, non mi sono soffermata su quel Miranda vi propone, ma sono certa che è altrettanto illuminante.
Miranda Gray è autrice del libro “Luna Rossa” (gli altri suoi libri non sono ancora stati tradotti) e creatrice della Benedizione del Grembo, tecnica energetica attraverso la quale connettersi all’energia di Risveglio ed allo Spirito femminile del mondo.
La maggior parte delle persone, giustamente, non conosce neppure l’origine del Black Friday e sinceramente non c’è molto da dire in merito. Oggi è solo un pretesto per incentivare gli acquisti, teoricamente il venerdì successivo alla Festa del Ringraziamento, che si svolge ogni quarto giovedì del mese di novembre. Perché limitarsi a un giorno? Questo venerdì nero è iniziato già da lunedì…Ogni scusa per vendere l’illusione dell’affare va bene. Sbarcano SOLO le trovate commerciali americane, ben poco degli aspetti positivi della cultura americana riesce a valicare le frontiere, come la meritocrazia. Domani le famiglie americane si riuniranno per ringraziare per quel che hanno, consolidando i legami, apprezzando maggiormente la vita e i suoi doni…Non farebbe bene anche a noi? Anche la persona che si sente tanto sfortunata, ha sempre qualcosa per cui dire GRAZIE e ripeterlo, di tanto in tanto, spalanca le porte ad altri doni. Grazie a voi che ci seguite, grazie al Creato per tutto quanto e grazie a tutte le persone, che con i loro piccoli gesti quotidiani, fanno davvero la differenza! Siccome sono in molti a chiedermi le ricette del tradizionale pranzo del Thanksgiving, le troverete a questo link: http://blog.cookaround.com/meltingpot1/category/senza-categoria/
Inizio porgendo a ognuno di voi un iris, i meravigliosi iris, che sbocciano durante questo momento sacro sul monte Kailash, sull’Himalaya. C’è un po’ di confusione sui 2 Wesak proposti in date diverse, ma cerchiamo di dipanare la questione. Quello del plenilunio del toro, svoltosi il 30 aprile di quest’anno, viene definito “acquariano” , la cui usanza nacque nel secolo scorso, grazie a Alice Bailey, fondatrice della società Teosofica. La Bailey ricevette le indicazioni dalla sua guida spirituale, conosciuto come il Maestro Tibetano (nei suoi molti libri potrete trovare preziosi insegnamenti spirituali e la società Teosofica è presente in quasi tutta Italia. Ci sarebbe moltissimo da dire, ma per ora vi lascio un link a fondo articolo). Durante il plenilunio del toro, momento di grande importanza spirituale, nella valle dell’Himalaya, si narra (e chi ha avuto la fortuna di poterci andare, lo conferma. Molte persone mi hanno raccontato che non è stato loro possibile, fotografare o filmare l’accaduto…) che si manifestino tutti i grandi maestri della fratellanza bianca e della gerarchia celeste, che dimorano secondi i testi sacri, a livello spirituale a Shamballa (luogo astrale sopra l’Himalaya). Durante il Wesak il raggio Buddico si fonde con quello Cristico, per aiutare l’umanità intera a ricevere maggiore AMORE, SAGGEZZA, COMPASSIONE e infinito “altro”. Per quel che concerne invece domani, plenilunio dei gemelli, si tratta del WESAK buddista che commemora la sconfinata compassione del Buddha. Pur potendosi sganciare definitivamente dalla Terra, dal ciclo delle incarnazioni e da tutto ciò che comporta, si volse indietro, impietosito dalla sofferenza dei suoi fratelli. Chiedo venia per la sintesi, troppo spinta, ma i principi a cui ci riferiamo sono talmente vasti, che neppure 10 tomi potrebbero essere esaustivi. Ovviamente si ripete, lo stesso “miracolo”, mutuando un’espressione cristiana. Sono entrambi momenti di Grazia, di Luce e di Amore infiniti per l’umanità intera. Ogni cosa ha il suo momento e il suo tempo. Se ci impegniamo a sintonizzarci con le manifestazioni divine, anche a livello “temporale”, possiamo beneficiare d’immensi influssi positivi, sia per la nostra crescita personale, sia per quella collettiva (che è tutto strettamente collegato). Superfluo dire che abbiamo la possibilità di festeggiare entrambi i Wesak, ma come? Il modo più semplice è di :chiedere di essere benedetti dai Maestri che si manifestano a livello astrale per aiutarci, lasciare fuori tutta la notte, una ciotola di acqua che s’impregnerà delle vibrazioni molto alte (che poi berremo), offrire fiori (anche a se stessi, per onorare il divino che è in noi) e bruciare incenso affinché accompagni le nostre preghiere e benedizioni fino al Cielo. Perché non chiedere inoltre, ai nostri angeli e guide spirituali, di condurci durante il sonno, sul monte Kailash per vivere a un livello più sottile, il momento di estrema Grazia? Che l’energia d’amore e di ogni virtù spirituale, possa pervadere ciascuno di noi e manifestarsi in ogni nostro gesto! Forse è questo il modo migliore per festeggiare il Wesak, manifestare a nostra volta, l’amore e la compassione. Cerchiamo di festeggiare assieme il Wesak. Ditelo agli amici e se non è possibile farlo di persona, colleghiamoci a livello spirituale con lo stesso intento. Persino le Nazioni Unite riconoscono l’importanza di questa festa mondiale. Eccovi dei link molto interessanti per approfondire un minimo (lo consiglio vivamente): http://www.increscita.com/wesak-acquariano/
Dopo aver sperimentato di persona la misteriosa efficacia di questi antichi rimedi, vi propongo tutti quelli che conosco e se qualcuno vuole segnalarne altri, sarò lieta di aggiungerli alla lista. In questi giorni, un’amica mi ha parlato della “saponetta nel letto” contro i crampi alle gambe. Sembra impossibile che infilare una saponetta nel letto aiuti a rilassare la muscolatura, ma provare per credere! Dopo qualche breve ricerca viene fuori che il vero sapone di Marsiglia, in particolare, contiene cloruro di potassio. A contatto con il calore del corpo, rilascia ioni volatili di potassio, che vengono assorbiti tramite la pelle, giungendo fino alla muscolatura. Questo processo mantiene in equilibrio il livello di potassio durante la notte, evitandoci fastidiosi crampi e permettendoci di dormire meglio. Da bambina soffrivo di orzaiolo e ricordo mio padre prendere subito la bottiglia dell’olio, per poi portarmi a una finestra ben illuminata dal sole, mentre mi diceva di fissare il fondo della bottiglia piena di olio. Sentivo uno strano friccicorio all’occhio e dopo qualche minuto, miracolosamente, l’orzaiolo era spesso sparito. Qualche volta occorreva ripetere l’operazione. Ovviamente sapete tutti che queste “curiosità”, non possono sostituire il parere di un medico, che va sempre consultato. Per il mal al collo, esistono 2 rimedi: i cannelli di zolfo, da passare semplicemente sulla zona dolorante e se è dovuto a un “colpo d’aria” il cannello arriva a spezzarsi e l’impacco di sale caldo; ottimo da applicare anche sulla zona lombare, utile pure nel caso di raffreddore. Occorre un chilo di sale grosso e una tovaglia. Si scalda il sale in padella fino a una temperatura sopportabile, lo si rovescia sulla tovaglia piegata, si crea un rotolo della giusta misura da applicare e lo si lega usando le punte della tovaglia. Va tenuto addosso per almeno 20 minuti e il sale va ovviamente buttato dopo, perché ha assorbito gli umori nocivi del nostro corpo. Per il mal di testa rimane ancora insuperato l’impacco di aceto, meglio se di mele. Basta tenere una pezza o uno scottex imbevuto sulla fronte o sulla zona dolorante, per una mezz’oretta da sdraiati e il dolore si attenua parecchio. Esistono pure diverse pietre usate in cristalloterpia molto valide, che letteralmente assorbono il dolore, come la nota collanina di ambra per la dentizione dei piccoli, ma tornerò sull’argomento in un altro articolo. Chi non ricorda “il bicchiere mezzo pieno di acqua sulla testa quando avevamo preso troppo sole”? Nei casi gravi, occorre naturalmente il ricovero in ospedale. Dopo una giornata al mare, a volte dicevamo alla Mamma di avere un leggero mal di testa. Lei prendeva un panno da metterci sul capo e poi ci faceva porgere in avanti, per “attaccare” letteralmente il bicchiere con l’acqua sulla testa, per creare una sorta di ventosa. Alla fine era più un impacco di acqua fredda che ovviamente rinfrescava, ma il mal di testa passava puntualmente. A proposito di ventose, sono un vero toccasana per i dolori, ma occorre una mano esperta per eseguirli. Qualcuno mette una moneta sulla parte dolorante, altri ne fanno a meno e credo sia pure meglio, personalmente. Poi s’imbeve un batuffolo di alcool oppure si usa un pezzettino di carta (meno pericoloso) lo si accende e con grande sveltezza, si soffoca la fiamma con un bicchiere rovesciato, creando un potente ventosa perché la fiamma brucia l’ossigeno. La pelle viene risucchiata nel bicchiere e se è stato usato troppo alcool, a volte rimane persino il livido. Pensavo fosse un rimedio dimenticato fino a quando non me li propose un vecchio agopuntore. Ripeto: occorre una mano esperta. Come non nominare i bagni derivativi? Si tratta, in parole povere di lavarsi le parti intime con l’acqua fredda, avendo l’attenzione di passare più e più volte, una spugnetta anche sulla zona circostante, per raffreddare questa parte del corpo spesso molto più calda per ovvi motivi. L’autrice del libro: “I bagni derivativi” France Guillain, propone questa antica tecnica, come una panacea universale, risalente a secoli fa, usata dai monaci che vivevano in zone isolate, che dovevano mantenersi in salute per l’impossibilità di trovare assistenza medica. Siccome consiglia che questo “lavaggio” duri circa 20 minuti, per liberarci dal calore in eccesso (causa di molti problemi di salute, sempre secondo la Guillain) e non tutti hanno questa costanza, è stato inventato il “fondello” (nome quantomai buffo e controverso) da mettere nel congelatore e poi infilare negli slip per ottenere lo stesso risultato. Beh…D’estate è un vero toccasana devo dire, mentre il povero fondello, di solito, passa l’inverno nel suo contenitore. L’efficacia? Alcuni ne sono entusiasti e ho pure visto persone, chiedere agli amici di ospitare il proprio fondello nel loro congelatore. Altri, a parte una lieve sensazione di maggior tonicità, non hanno riscontrato molti miglioramenti; ma si sa, la cosa più importante è essere certi della propria guarigione. Aspetto le vostre antiche ricette magiche della nonna che possano aiutarci nei momenti in cui soffriamo di piccoli disturbi.
La rivoluzione delle carezze, delle parole affettuose, urgente più che mai
Facciamola questa rivoluzione, carezza dopo carezza, parola dopo parola, pensiero dopo pensiero. Non posso che citare l’autrice stessa, Isabella Guanzini:
“La tenerezza, quando è autentica, non sopporta facili definizioni: si insinua con delicata tenacia tra le grandi virtù civili e la retorica del potere, è ciò che ci manca per poter vivere e sentire in un mondo finalmente comune. Per questo parlarne è un’impresa ardua e bellissima. E tanto più importante, oggi, quanto più la realtà, nella sua opaca pesantezza, si rende indecifrabile, narcisistica, violenta e sentimentale al tempo stesso. Da DeLillo a papa Francesco, da Platone alla Szymborska, da Max Weber a Foster Wallace, da Recalcati a Mariangela Gualtieri, e, ancora, da Lucrezio a Žižek, da Enea alla donna senza nome del Vangelo secondo Luca alle cronache dei migranti, parlare di tenerezza significa parlare di amore, di tempo che passa, di filosofia. Significa parlare di umanità, di curiosità verso l’altro, di quella leggerezza profonda che ci permette di intercettare, fra le righe, il senso più fecondo e creativo della nostra finitezza, della nostra fragilità. Parlare di tenerezza tocca molte corde sensibili, smuove affetti ancestrali, evoca l’intensità della vita del corpo e anche dell’anima. Sfida i predatori e i prepotenti, pone domande scomode e offre nuove istruzioni, accende piccole, miracolose luci nel buio annunciando una rivoluzione gioiosa e costruttiva, politica ed esistenziale. Che ci chiama per nome e allarga lo sguardo al futuro.” https://www.illibraio.it/libri/isabella-guanzini-tenerezza-9788868335298/
Oggi vedremo dei piccoli gesti che ci aiutano a ricollegarci con le incredibili energie, che Madre Terra ci porge in maniera esponenziale, durante l’equinozio di primavera. Ogni cosa ha il suo momento e la sua durata, sebbene la vita assurda che conduciamo, cerchi d’illuderci del contrario, portandoci così tanti squilibri. Non esistono più i momenti sacri collettivi, di ricongiungimento con la nostra essenza, che ci spingono ad andare oltre, alla ricerca di quel che possiamo davvero essere, ritrovando un’energia e una gioia insperate! Mercoledì 21 Marzo è l’equinozio di primavera. L’inizio dell’anno astrologico sotto il segno dell’Ariete: la forza primordiale che spacca il seme, permettendogli di sbocciare, di giungere alla luce e di svilupparsi abbellendo il Creato intero. Come fluire assieme a questo momento magico per rinascere? Ovviamente nella maniera più “naturale” e semplice! Basta andare in un prato, in un bosco, o in qualsiasi altro luogo all’aperto amiate, salutando con rispetto e gratitudine il Creato e tutti i suoi spiriti. Va bene anche da soli, ma in compagnia si genera un’energia più forte. Accendete un lumino (attenzione al fuoco mi raccomando, non posso suggerire di fare dei falò, ma se avete un giardino…), e un po’ per volta, lasciate bruciare sulla fiamma, delle foglie secche di salvia bianca, oppure salvia normale e accendete un bastoncino d’incenso. Secondo la tradizione dei nativi americani si può aggiungere un pochino di tabacco, ma la cosa più importante è l’atteggiamento interiore di purificazione di se stessi. Portatevi dell’acqua da bere e offritene un po’ alla Terra. Comprate dei fiori, uno per ogni colore che trovate, per omaggiare le infinità possibilità della vita e spargeteli a cerchio attorno a voi, per creare un luogo davvero sacro. Rivolgetevi al Cielo e alla Terra, a tutte le anime in cammino sul pianeta in questo momento, ai vostri antenati, alla fratellanza bianca, a tutti gli angeli, santi, maestri e anime care che viaggiano in altri mondi, ai 4 elementi: terra, aria, fuoco e acqua e chiedete di essere in armonia con loro, di essere aiutati e di nascere a nuova vita assieme alle forze della primavera. Benedite tutti, voi stessi compresi e ringraziate con la certezza di essere stati ascoltati. Ballate, cantate, mangiate…Onorate la vita, onorate il Creato, onorate voi stessi, onorate la vostra unicità che intreccia le sue virtù, i suoi doni e i suoi bisogni, con quelli di ogni altra persona in cammino al mondo. Riconoscetevi Uno nel tutto, con la propria individualità, che è indispensabile per portare avanti IL GRANDE PROGETTO. Basta questo per rendere un grande servizio al mondo e per trovare quell’intima gioia di cui abbiamo un gran bisogno. La storia, la mitologia, le usanze e le credenze legate all’equinozio di primavera, assieme agli altri momenti sacri dell’anno, sono infinite. Basti pensare che la Pasqua cade la prima domenica dopo la prima luna piena di primavera. Trovo particolarmente interessanti le considerazioni di Rudolf Steiner sulle forze contrastanti che s’intensificano in primavera. Sul quanto sia dannoso abbandonarsi agli istinti primordiali e quanto sia altrettanto devastante e contro la vita stessa, desiderare di ergersi fuori dal mondo, per rifugiarsi “in piani più alti e sottili” sottraendosi così all’Opera comune. Perdonate la indegna semplificazione e sintesi. Eccovi l’articolo per approfondire: http://www.centrostudilaruna.it/apequinoziodiprimavera.html
Per aiutarci a ricordare i momenti magici e rimanere in qualche modo, in contatti con essi tutto l’anno, vi segnalo dove poter trovare il calendario magico da stampare e montare a forma di ottaedro: http://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Ruota_ottaedro.htm
Riporta tutta la simbologia sacra legata a questi otto momenti magici. Che ognuno di noi possa risorgere alla vita che più desidera e che sia meravigliosa per tutti!
Prima di parlarvi della GENESA , ho voluto sperimentarla per un po’ di tempo, ma vediamo di cosa si tratta anzitutto. E’ una struttura metallica, che riproduce la forma dello stadio di sviluppo universale nel momento in cui si trova a 8 cellule, che è identico per ogni forma vivente. In questo stadio, le cellule possono svilupparsi in qualsiasi modo e direzione è quanto affermò lo scopritore, il genetista Dottor Langham negli anni 40. La forma viene definita come: cubottaedro e contiene in sé tutti e 5 i solidi platonici, parte essenziale delle forme organiche. Affascinante, non c’è che dire…Ma quali effetti produce? Per chi conosce la radionica, posso dire che è una sorta di “circuito” tridimensionale. E’ molto piacevole tenerlo tra le mani, purtroppo non potevo permettermene una tanto grande da potervi meditare all’interno. Senza dubbio amplifica l’energia, intesa ovviamente anche come forza pensiero; quindi attenzione nei trattamenti. Può essere usata per diversi scopi: aumentare la crescita delle piante, l’energia negli ambienti, l’energia personale e qualcuno arriva perfino a infilare delle banconote nella genesa, aspettandosi maggiori introiti…Personalmente preferisco lasciare un bel quarzo rosa al suo interno per incrementare le vibrazioni d’amore del cristallo, oppure un quarzo ialino per l’armonia. Svolge anche un effetto protettivo, per un raggio proporzionale alla sua grandezza. In teoria è come trovarsi davanti a potenzialità pura e proprio per questo, va maneggiata con la maggior integrità d’intenti possibile. Indubbiamente un nuovo strumento che può agevolarci, come la piramide,ma ricordiamoci che siamo noi gli “strumenti divini”. E’ meravigliosa l’iniziativa dei Pali della Pace, presente già in 180 paesi nel mondo. Pare che ve ne siano oltre 200.ooo, che irradiano vibrazioni di pace, oltre a ricordare ai passanti d’invocarla. Sarebbe bellissimo vederle ovunque! Peccato che al momento costino ancora abbastanza, anche perché occorre una grande precisione nelle misure, ma chi ha belle capacità manuali, può provare a farla seguendo le istruzioni di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Qyuvkh0BmRs&t=7s
Alcune usanze ci possono sembrare davvero strane, ma perché non divertirci a provare? Certo la positività è dentro di noi, ma la famosa “psicomagia” di Jodorowsky e di altri grandi, può sempre innescare qualcosa di virtuoso in noi. Iniziamo dall’Estonia, dove si mangia ben 7 volte il giorno della vigilia, per assicurarsi l’abbondanza tutto l’anno. Tenete il bicarbonato a portata di mano. In Svizzera silascia cadere delgelato sul pavimento…Tutto qui, non si sa da dove nasca l’usanza. In Danimarca si lanciano i piatti vecchi contro le porte di amici e parenti. Vi immaginate cosa succederebbe nei nostri palazzi sovraffollati? In Germania si travestono, mangiano dolci di marzapane rosa a forma di maiale e brindano con la bevanda dell’amicizia, a base di vino rosso e spezie. In Inghilterra pescano la frutta che galleggia in un liquore “flambè” mentre brucia, con le mani e poi saltellano all’interno di un cerchio di 13 candele rosse accese. Indubbiamente pirotecnico. In Grecia gli ospiti devono spaccare dei melograni e quanti più chicchi cadono per terra, tanta più fortuna avrà il padrone di casa, che ha provveduto ad appendere una cipolla sulla porta. In Turchia, invece lanciano i melograni dalla finestra. In Scozia è usanza attraversare la porta di un amico portando: monete, pane, sale, whisky e carbone. Tutti i simboli della ricchezza per l’anno nuovo. In Belgio si mangia la zuppa di cipolle all’alba…Sempre meglio che buttarsi in un lago ghiacciato con dei tronchi d’albero, come fanno in Siberia. I Finlandesi allo scoccare della mezzanotte gettano dello stagno fuso in un secchio d’acqua fredda e in base alla forma che si crea, prevedono le sorti dell’anno nuovo. Eccoci a un’usanza che credo adotterò: in Colombia si va in giro tutto il giorno con una valigia vuota, per propiziare i viaggi; mentre in Cile si passa la notte al cimitero, per stare vicino ai propri cari e chiedere la loro benedizione per l’anno nuovo. IN TUTTO IL SUD AMERICA si sceglie il colore dell’intimo da indossare durante la vigilia, in base a ciò che si desidera attrarre: BIANCO per la pace, ROSSO e ROSA per l’amore e DORATA per la ricchezza. In ECUADOR si bruciano dei spaventapasseri di carta, assieme alle foto di situazioni dolorose dell’anno passato. In molte tradizioni, compresa la nostra, si affida al fuoco ciò di cui vogliamo disfarci e al vento ciò che desideriamo per l’anno entrante. In molte nazioni si pulisce a fondo la casa per eliminare le negatività e a Porto Rico si lanciano secchi d’acqua giù dalle finestre. In Thailandia le persone gettano acqua sugli amici per purificarli. In Russia bruciano un biglietto dopo avervi scritto i propri desideri e lo buttano in un bicchiere di champagne, che berranno a mezzanotte…Tosti i russi, riescono persino a bere le ceneri senza star male. In Giappone i 108 rintocchi allo scoccare dell’anno nuovo, delle campane dei templi buddisti, mondano tutti i peccati commessi. Nei giorni successivi, i Giapponesi appendono fili di paglia, bambù e rami di pino alla porta di casa, per ringraziare gli dei che li proteggono. Non ho riportato tutte le usanze perché l’elenco è lunghissimo, però molte di queste consigliano di: aprire qualche minuto prima, la finestra di una stanza buia, per far uscire gli spiriti negativi, chiuderla subito dopo e di accendere in seguito tutte le luci, per fare entrare tutti gli spiriti positivi, alcuni aprono anche la porta di casa. Si usa anche accendere 3 candele: una rossa per l’amore, una bianca per la positività e una verde per la ricchezza con molte monete d’oro intorno (di cioccolata ovviamente). Con ciò, mangeremo sempre i 13 acini d’uva a mezzanotte o cercheremo la monetina nella torta. Auguro il meglio a ciascuno, di cuore. Che il 2018 sia di una bellezza indimenticabile!!!
Celebriamo assieme la festa della LUCE, accendendo una candela con l’intento di illuminare il mondo, partendo dal nostro cuore. Il 13 dicembre è la data di “transizione” di Santa Lucia. L’etimologia del suo nome è molto simile a LUX (da cui “luce”) e da secoli viene invocata a protezione degli occhi. Rimando alla fine dell’articolo i link dove potrete approfondire la sua drammatica esistenza, perché oggi, credo sia più che mai urgente celebrare la Luce, in ogni sua forma. Nei paesi Nordici, già all’alba, fanciulle vestite di bianco, con corone di candele in testa, si sono recate nei boschi, negli ospedali, nelle chiese e in tutti i luoghi che abbisognano di essere “illuminati”, dispensando brioche allo zafferano e biscotti allo zenzero; seguite da bambini vestiti da folletti che intonano canti natalizi. La festività di Santa Lucia cade proprio nel giorno più breve, più scuro dell’anno, proprio per segnare il ritorno della luce. In diverse province del Nord Italia, molti bambini attendono i doni della Santa, che arriva nottetempo in groppa al suo asinello, seguita dal cocchiere Castaldo. Inutile dire quanto sia fondamentale la luce per la nostra esistenza e quanto già gli antichi, la venerassero. Come la vicissitudine di una martire di Siracusa del 304, uccisa perché osò sottrarsi alla prostituzione, abbia influenzato in maniera così importante le culture nordiche, rimane un mistero! CHE SIA LUCE PER TUTTI NOI!!!
Sono cresciuta nel New Jersey e la Festa del Ringraziamento mi manca molto per diversi motivi. Quest’anno cade il 23 Novembre (è sempre il quarto giovedì del mese di novembre) e per la maggior parte degli americani, è una ricorrenza familiare ancor più intima del Natale. Perché oso dire che il Thanksgiving rende gli Stati Uniti una nazione più forte? Perchéla gratitudine è un sentimento potente, che quel giorno, viene espresso da 323.000.000 di persone contemporaneamente, creando una positività sconfinata! E’ stato importato di tutto, ma, questa festività, così positiva e costruttiva…NO! Perché? Lascio a ciascuno le proprie considerazioni. Quando sbarcarono i primi pionieri inglesi sul suolo americano, gli indiani insegnarono loro a coltivare il mais e altri prodotti del territorio. Vissero un’epoca di pace e di collaborazione che durò 150 anni circa, prima delle orribili oppressioni per impossessarsi dell’immenso territorio. Durante quest’epoca pacifica, i pionieri per ringraziare i nativi dell’aiuto ricevuto (giving thanks =ringraziare) e per l’abbondanza del raccolto, li invitarono a un banchetto. Si narra che i nativi portarono dei cervi e che consigliarono di condire la carne con le bacche di cranberries (mirtilli rossi) per attenuarne il sapore selvatico. L’usanza del famoso tacchino s’instaurò parecchio dopo. Quando posso, organizzo un piccolo Thanksgiving a casa e gli amici ne sono sempre entusiasti. A questo link troverete tutte le ricette della mia infanzia per un Thanksgiving autentico:http://blog.cookaround.com/meltingpot1/category/senza-categoria/ …Ma affinché sia davvero autentico bisogna cuocere, invitare e condividere con profonda gratitudine. Grazie, grazie, grazie a ciascuno di voi e al Tutto per ogni cosa!
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