Dalla Polena ammagliatrice ai Lupi Mannari
Iniziamo dal mistero forse più popolare: la Polena ammaliatrice, chiamata Atalanta, per indicare il luogo del suo ritrovamento, che è possibile vedere presso il Museo Navale della Spezia. Diversi uomini sono impazziti per lei e un soldato tedesco, durante la seconda guerra mondiale, dopo averla rapita, per tenerla con sé in casa, si è tolto la vita, stringendo tra le mani un’ ardente lettere d’amore per la “sua” polena. Eccovi tutta la storia nei dettagli: htt://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Attualita/Un-amore-folle-per-Atalanta-157199.aspx
“Il giorno della MENADA”- Pare che ancor oggi, qualcuno veda la notte del 2 Novembre, orde di orribili fantasmi dalle fattezze femminili, aggirarsi per il centro storico, in cerca di uomini belli da “possedere”. La leggenda nasce da un’antica credenza popolare tedesca legata alla dea Holda (conosciuta anche come Diana o Persefone) legata al culto della fertilità. Fantasmi che cercano di concepire la notte dei morti…
I fantasmi di Barbazzano – Il piccolo borgo di origine medievale, tra Lerici e Tellaro, nel novembre del 1430 fu teatro di una strage, per mano dei Saraceni. Tutti gli abitanti furono barbaramente uccisi, ad eccezione delle donne, che preferirono suicidarsi per non essere violentate e vendute come schiave. Oggi rimangono le rovine dell’antico villaggio e molti affermano di vedere i fantasmi aggirarsi stra le stradine, nel periodo della novena dei morti.
La casa comunale di Via Castruccio a Sarzana dove sgorga sangue dai davanzali – A due guardie civiche venne imposto di passare la notte, nell’abitazione abbandonata da tempo e ormai proprietà del Comune, perché gli abitanti della zona si lamentavano delle urla e dei lamenti provenienti dalla casa. A incutere ancor più panico tra i vicini, era la vista del sangue che sgorgava dai davanzali, ogni volta che la luna era ridotta a una falce. Le guardie vi entrarono baldanzosi, pensando di trovarsi di fronte a una delle solite dicerie di quartiere…Ma ben presto si trovarono a scappare a gambe levate, di fronte a tutti gli oggetti che una “misteriosa forza” scaraventava loro addosso. In quella casa una donna si suicidò per amore e pare che i suoi lamenti si sentano tuttora…
Il diabolico mostro marino e il Mulino delle Streghe a Monterosso – A tutt’oggi la gente del posto parla del mulino delle streghe, sul Monte Verruga, dove venivano macinate le ossa dei morti per preparare il pane da dare in offerta al demonio. Si dice che a cottura ultimata spuntasse un capro nero pronto a divorarlo, che subito dopo averlo ingurgitato, si gettasse in mare, facendosi inghiottire da un mostro marino. Tutto sembrerebbe una favola, se non fosse per il fatto che dei pescatori di Monterosso, riuscirono nel 1977, a catturare a circa cento metri di profondità, un’orribile creatura assomigliante a un’anguilla di oltre due metri. Gli esperti non furono in grado di classificarla ed è conservata presso il Museo di Scienze Naturali di Prato.
I misteri non terminano qui, perché a quanto sembra un poveretto ancora in vita, soffra di Licantropia.Tranquilli: in caso d’incontro ravvicinato, per salvarsi, basta salire sul terzo gradino della propria abitazione! Altri parlano delle Statue Stele urlanti perché temono presenze demoniache. D’altronde la loro vera funzione, rimane per noi, ancora un mistero…Ci piace considerarli custodi di antichi segreti e rituali pagani.
Le informazioni sono state tratte dal libro: “Liguria Misteriosa” di Valerio Lonzi
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