L’Opale della Contessa di Castiglione è tra le prime 5 pietre più maledette del mondo…

La scelta della pietra non fu certamente casuale… L’opale è tra le pietre più difficili da indossare. Viene chiamata la pietra dei giusti…

La Contessa di Castiglione, Virginia Doini, era anche una ricercatrice esoterica, che purtroppo praticava lo spiritismo (famose le sue sedute spiritiche quasi giornaliere) e sconfinava talvolta persino nella magia oscura. Quando tra lei e il Re di Spagna Alfonso XII divampò la passione, Virginia già accarezzava l’idea di divenire Regina, ma egli all’ultimo momento interruppe la relazione per sposarsi con la di lei cugina Maria de las Mercedes d’Orleans. Sopraffatta dall’ira e dal dolore, Virginia spedì come regalo di nozze un bellissimo anello di opale agli sposi. La scelta della pietra non fu certamente casuale… L’opale è tra le pietre più difficili da indossare. Chiamato da sempre la pietra dei giusti e leggenda vuole che abbia spesso provocato rovesci di fortuna impensabili a chi non ha un atteggiamento retto; caricato perdipiù dagli anatemi di una donna tradita e pratica di malefizi, provocò una strage talmente intricata che devo copiarla per timore di sbagliare: “La nuova regina fu deliziata del nuovo gioiello, che diventò uno dei suoi preferiti e che indossò frequentemente. Maria Mercedes morì solamente cinque mesi dopo il matrimonio di un male misterioso, il 26 giugno 1878. La seconda morte causata dall’anello fu quella della nonna del re Alfonso, Maria Cristina di Borbone-Napoli, cui venne dato dopo il funerale della moglie del re. Morì poco dopo, il 22 agosto. L’anello passò all’infanta Maria del Pilar, sorella del re, e anche lei morì di una strana malattia. Lo stesso accadde alla successiva proprietaria della pietra, la nuora del re Maria Cristina, che si innamorò dell’opale maledetto e che affermò di non essere superstiziosa. Il re dopo tutte queste morti, sentendosi colpevole di quanto accaduto alla sua famiglia, decise di indossare l’opale in segno di penitenza. Morì giovane, a 28 anni, e la sua vedova, la Regina Maria Cristina di Asburgo-Lorena per liberarsi una volta per tutte della maledizione mandò a benedire la pietra, la fece montare su una catena d’oro ed è ora al collo della Vergine di Almudena, patrona di Madrid.”

Coincidenze? Leggende? Probabilmente anche Virginia si sentì in colpa per l’accaduto. L’unica cosa certe è che la Contessa continua a far parlare di sé. Nell’articolo di cui vi lascio il link, troverete la storia delle famosissime altre quattro pietre portatrici di disgrazie…Però, però, leggendo della loro provenienza, mi chiedo…Come si può solo pensare di rubare gemme preziose da statue sacre nei templi, per avarizia, bramosia di sfarzo e illudersi di vivere felici? Molti credono che siano solo simboli di ricchezza, ma il regno minerale, oltre a fornirci elementi preziosi per la nostra salute, cela misteri e memorie incredibili…

https://nammu.com/ita/gioielli-maledetti-leggende/

Cosa vedere alla Spezia in un giorno…

Molto più di quel che s’immagina…

   La città è circondata da talmente tante meraviglie conosciute in mezzo mondo, da essere snobbata a livello turistico. Di fronte alla bellezza di Portovenere, le 5 Terre e Lerici è ben difficile competere…Ma anche La Spezia riserva delle sorprese interessanti. I suoi giardini pubblici sul lungo mare, vantano piante esotiche come la canfora, la feijoa, l’albero del corallo – simbolo dell’Argentina e molte, molte altre specie rare. V’imbatterete, lungo i viali dei giardini anche in una statua di Garibaldi che si rifugiò qui, dopo la caduta della Repubblica Romana e in Via Biassa 99, troverete la casa dove abitava. D’estate si può saltare su un traghetto, proprio lungo la passeggiata a mare e fare il giro delle isole del golfo (Palmaria, Tino e Tinetto) , arrivare a Portovenere via mare, spettacolo imperdibile, oppure approdare alla spiaggia sull’isola Palmaria. Sempre dalla passeggiata a mare “Morin”, si può percorrere a piedi il ponte Thaon de Revel, che conduce a Porto Mirabello, altro porto turistico dove si possono ammirare yacht da sogno. Dopo aver sognato a occhi aperti dove vorreste approdare con le splendide imbarcazioni, basta inoltrarsi verso il centro per trovare raffinatissimi edifici liberty. Tra questi, in Piazza S. Agostino, il Palazzo Oldoini (oggi Palazzo De Nobili) appartenuto alla Contessa di Castiglione, Virginia Oldoini.    Femme fatale del Risorgimento, che si guadagnò l’appellativo :”Vulva d’Oro“.  Ebbe almeno 43 amanti di spicco, tra cui Napoleone III. Non si hanno notizie certe della sua influenza politica poiché alla sua morte, “black men” fecero sparire ogni suo scritto, come pure il suo testamento. A noi rimane un suo diario dove “descrisse la prima notte passata con l’imperatore, e conservò per tutta la vita la camicia da notte che indossava, con la quale voleva essere sepolta perché rappresentava il simbolo della sua gioventù passionale, ma non solo. Per lei, che da quella notte ebbe cambiata la vita e le sorti italiane, quell’indumento era paragonabile alla bandiera nazionale, anzi a suo dire “avrebbe dovuto essere l’unico vessillo a sventolare dai pennoni d’Italia”. Vi riporto il link dove potrete approfondire la storia di questa straordinaria donna e trovare altre immagini del suo palazzo  alla Spezia :  https://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/arte/italia/liguria/la-spezia/        

Sono numerosi i palazzi liberty in città, ma passeggiando in mezzo alle orde di turisti in centro, vediamo che molti si fermano a  fotografare le “scalinate” particolari. Quando la durezza del territorio, con i suoi dislivelli, stimola l’uomo a “inserirsi” con grazia.  

Nel Golfo dei Poeti trovarono ispirazione Shelley, Byron e diversi altri autori. In città Wagner nel 1853, compose il preludio de “L’Oro del Reno”. Soggiornò nel Palazzo Doria-Pamphili. Avrete l’imbarazzo della scelta dei musei da visitare, ma se il vostro tempo è limitato, mi permetto di suggerirvi quel che difficilmente troverete altrove. A meno che non possiate recarvi anche a Pontremoli, consiglio il Museo Archeologico Castello San Giorgio per ammirare le misteriose Statue Stele. Assieme alla possibilità di scoprire questi enigmatici custodi di pietra, potrete visitare il Castello. Vedi: https://www.associazioneculturalerespiromentale.eu/2018/11/16/i-misteri-delle-statue-stele-dei-menhir-e-dei-dolmen-alla-spezia/

Oltre alle statue Stele, potrete rischiare di rimanere “vittime” della Polena ammaliatrice presso il Museo Navale: http://ww.associazioneculturalerespiromentale.eu/2018/03/02/alcune-misteriose-leggende-spezzine/

Altra particolarità che non si trova facilmente girovagando per il mondo, è una collezione vastissima di sigilli di ogni epoca e tipo, che troverete presso il museo del Sigillo: http://www.comune.laspezia.it/Aree_tematiche/Cultura/Musei-e-Mostre/museo_sigillo.html

Se avete modo di fermarvi ancora qualche ora, magari dopo esservi concessi una pausa, in un bel bar o al delizioso caffè letterario: “Resilience Cafè” https://resiliencecafe.it/, altre meraviglie vi attendono nei seguenti musei: https://www.lanazione.it/la-spezia/cosa%20fare/spezia-musei-1.2852542 

All’interno delle Poste Centrali, nella torre laterale, si trovano i mosaici futuristi di Prampollini e Fillia, commissionati da Marinetti, che assieme a Mussolini, speravano che La Spezia divenisse la città del Futuro. Purtroppo è rara l’apertura al pubblico, ma per godere almeno delle immagini, vi rimando a un articolo precedente: https://www.associazioneculturalerespiromentale.eu/2017/02/20/tesori-nascosti-mosaici-futuristi-a-la-spezia-la-storia/

Alla fine della giornata, stanchi e affamati, potrete rifocillarvi  in uno dei molti ottimi ristoranti per gustare del buon pesce, assieme ad altre specialità (se sul menù trovate scritto: “muscoli” sappiate che si tratta di cozze.) Se desiderate vedere dall’alto la città, mi permetto di consigliarvi un piccolo “paradiso”.                       Il ristorante “Il Paradiso del Golfo” per gustare l’antipasto misto di mare, la farinata specialità locale (fatta con la farina di ceci)  e molte altre bontà: https://www.paradisodelgolfo.it/

Al prossimo articolo su angoli inediti delle 5 Terre e d’intorni!

 

 

 




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